Una notte da prima della classe
Due partite che possono ribaltare la stagione del Napoli, sino a questo momento decisamente fuori giri rispetto alle attese. La partenza di Higuain e il mancato arrivo di Icardi erano stati nascosti dal grande inizio di stagione di Milik, salvo rimpiangere nuovamente la scelta di non andare a prendere un centravanti di ruolo nel momento in cui il polacco ha dovuto dare forfait. Eppure il Napoli, nonostante Gabbiadini sia un giocatore per cui stravedo in maniera particolare, sta trovando maggiore continuità di rendimento con il cosiddetto falso nueve. Una soluzione che Sarri ha dovuto adottare in emergenza ma che, piano piano, sta raccogliendo i suoi frutti.
Andiamo per gradi, però: il Napoli è riuscito ad archiviare la pratica Inter in soltanto sei minuti, sfruttando le grandi capacità d’inserimento dei propri centrocampisti. La retroguardia nerazzurra non ha fatto nulla per cercare d’impedire questa débâcle, e lo si può notare dall’atteggiamento difensivo degli uomini di Pioli, ma è il Napoli comunque a muovere continuamente la difesa avversaria con una gestione oculata del pallone, senza però rinnegare la ricerca della verticalizzazione nel momento opportuno. Maestro in questa specialità è Callejon, l’uomo in più in questo momento per la capacità di inserirsi alle spalle dei difensori ed essere pericoloso sia in fase realizzativa che favorendo un compagno.
A Lisbona, invece, a spaccare la partita come detto è stato Mertens. Utilizzato nell’atipica posizione di attaccante centrale, il belga ha lasciato la fascia di competenza andando a creare scompiglio nel mezzo del campo, e proprio un suo passaggio ha permesso a Callejon di portare in vantaggio il Napoli, per poi chiudere i giochi con un bel destro sul primo palo, sigillando il primo posto nel girone. Insomma i partenopei, nel momento di maggior difficoltà della stagione, hanno ritrovato il ritmo della passata stagione: paradossalmente una sconfitta con l’Inter avrebbe sicuramente compromesso la corsa per le posizioni più importanti della Serie A, per non parlare degli effetti di un’eventuale sconfitta in Portogallo. Vero che quest’anno qualificarsi primi non è poi un vantaggio così grande in termini di accoppiamento, ma giocare il ritorno al San Paolo potrebbe essere decisivo.
Un’ipotesi sul perché il Napoli abbia reagito in questo particolare momento della stagione l’avrei in mente. Spesso gli azzurri, in passato, sono crollati emotivamente nel momento di maggior pressione: è successo l’anno scorso quando c’era da difendere il vantaggio in classifica accumulato sulla Juventus. Tolta un po’ di pressione, poi, Higuain e compagni tornarono a macinare gioco e risultati. Si può dire che sia successa la stessa cosa quest’anno, ossia che i ragazzi di Sarri abbiano effettivamente ritrovato il bandolo della matassa quando liberati dal peso di dover rincorrere assolutamente la Juve a tutti i costi, ridimensionando almeno temporaneamente gli obiettivi stagionali (a meno di incredibili rimonte). Queste due partite possono segnare la svolta verso la continuità di rendimento, l’incubo più grande di Sarri da quando siede sulla panchina azzurra.