Scenderà in campo questa sera a Marassi il Cagliari di Massimo Rastelli. In casa della Sampdoria, per il quarto turno di Coppa Italia 2016-2017: partita non facile o forse, a pensar male, una seccatura.
Sì, perché per come è strutturata da qualche anno, la nostra coppa nazionale rischia di togliere forze ed energie nonostante una formula povera e snella rispetto alle cugine inglesi e francesi. Perché giochi d’ufficio in trasferta, secondo un sistema di teste di serie poco apprezzabile agli occhi di vorrebbe che almeno la coppa di tutti gli italiani desse una chance a tutti; o perché inseguendo la salvezza giornata dopo giornata di qualche turno in più da giocare il mercoledì sera puoi anche pensarne di farne a meno.
Fare turnover, in questo contesto, potrebbe anche aiutare: dà chilometraggio a chi ne sta avendo meno in Serie A, dà agli allenatori qualche dato in più su cui lavorare e prendere decisioni weekend dopo weekend.
Il Cagliari, costretto a seguire la linea verde già domenica scorsa almeno nei componenti della panchina, approfitterà di questo mercoledì in Liguria per vedere all’opera i suoi giovani: “Sono ragazzi in gamba, che nelle ultime settimane si sono allenati spesso con noi, dunque sanno cosa fare. La TIM Cup mi permette solitamente di mettere minutaggio nelle gambe ai giocatori meno utilizzati, ma stavolta con tanti infortunati sono costretto a pensare più al campionato“, ha spiegato mister Massimo Rastelli in conferenza stampa, anche perché non si può pensare di “spremere ulteriormente giocatori già provati e reduci da voli intercontinentali. Però è una gara utile per quei cinque giocatori che sin qui hanno giocato di meno e per vedere all’opera qualcuno di questi giovani, che potrebbe anche tornare buono per il campionato, come accadde l’anno scorso con Colombatto. Il loro entusiasmo, la loro spregiudicatezza e la loro corsa sarà unita all’esperienza di giocatori come Dessena, Melchiorri, Giannetti, Rafael e Salamon. Insomma, andiamo a Genova per fare il massimo”.
La partita del Ferraris diventa, allora, un banco di prova. Non tanto e non solo per le ambizioni extracampionato rossoblù quanto per dei calciatori di cui si parla un gran bene e che di questo palcoscenico avrebbero bisogno.
Sempre che il turnover non celi disinteresse verso la manifestazione; cosa di cui, a oggi, non ci sentiamo di accusare un tecnico che ha l’infermeria piena e sta risollevando con le unghie e con i denti una classifica che stava diventando inaccettabile alla luce degli investimenti estivi.