NFL – Week 12: I temi
Continua la nostra rubrica sui temi NFL: in questa dodicesima settimana, di cui trovate un riepilogo qui, documentiamo la rovinosa caduta dei Bengals, lodiamo un giocatore straordinario e i Buccaneers, che nel disinteresse generale si iscrivono alla corsa ai Playoff. Inoltre ci prepariamo a una partita davvero chiave in quel di Baltimore domenica prossima.
Monday Night: Philadelphia Eagles-Green Bay Packers 13-27
Casrone Wentz studia da Aaron Rodgers ma non riesce a battere il veterano a cui il suo gioco sembra ispirarsi. A un primo tempo buono ed equilibrato segue un secondo in cui Philadelphia non trova la via della meta mentre Davante Adams vive la serata della carriera ricevendo l’impossibile per Green Bay. La protezione a Wentz viene meno manmano che la partita proceda a causa dell’assenza della guardia Brandon Brooks, finito in ospedale a poche ore dal kickoff, e i Packers riescono a rendere la vita della matricola davvero difficile. Con questa vittoria Green Bay rimane a due partite da Detroit nella sua division mentre Philadelphia vede i Playoff della NFC allontanarsi in modo probabilmente decisivo.
La partita della settimana: Denver Broncos-Kansas City Chiefs 27-30 (OT)
Manmano che si avvicina la fine della stagione è sempre più complicato scegliere una partita sola in questo paragrafo. Denver e Kansas City non danno vita a una partita perfetta: ogni errore viene però capitalizzato al massimo dagli avversari. Justin Houston e Von Miller dominano in difesa per le due squadre, mentre Denver getta all’aria una vittoria importante con una penalità nel quarto quarto e una decisione discutibile di Gary Kubiak. Sulla sponda degli ospiti, invece, Tyreek Hill realizza un touchdown su ricezione e uno su ritorno, e il primo è quello che manda le squadre all’overtime con un solo secondo sul cronometro.
Non bastassero le emozioni vissute in 5 quarti di gioco, il calcio risolutivo a pochi secondi dal termine del supplementare sbatte sul palo ed entra per una questione di centimetri.
I Broncos rimpiangeranno una partita in cui hanno giocato meglio e che ci rende evidente quanto anche il minimo errore possa inficiare una stagione in NFL.
La squadra: Tampa Bay Buccaneers
La terza vittoria consecutiva, che proietta gli insperati Bucs alle soglie della zona Playoff, è un’affermazione difensiva contro Russell Wilson e i Seahawks, considerati la migliore squadra in NFL. Noah Spence, matricola, e Gerald McCoy distruggono la linea offensiva dei vicecampioni NFC umiliando a più ripresa la pessima O-line di Seattle. Qualche errore individuale (fumble di Jimmy Graham, a esempio) rende tutto più facile, ma non la vittoria meno importante. Mike Evans è ormai nella top-3 dei WR in NFL, mentre il ritorno di Doug Martin a livelli accettabili garantisce un minimo di produzione offensiva. Dopo aver espugnato Kansas City, i Buccaneers riusciranno a ripetersi a San Diego, Dallas e New Orleans? I Falcons (sembra incredibile a dirsi) sono a solo una partita di distanza, e con loro i Playoff.
Il giocatore: DE Jason Pierre-Paul – New York Giants
JPP è stato devastante questa stagione: 50 placcaggi, 7 sack, 8 passaggi difesi. Domenica contro i Browns ha aggiunto un fumble recuperato e ritornato in touchdown, il primo della carriera. Liberato di troppe marcature dalla presenza di Oliver Vernon dall’altra parte della linea dei Giants, può tornare a brillare come prima dell’incidente che due estati fa gli tolse tre dita della mano. Un piccolo fastidio per quello che è uno dei migliori difensori in NFL.
Il prodotto di UCF sta guidando New York a un record insperato (8-3 al momento), da ultimo reduce di quella difesa pazzesca che portò gli ultimi due Vince Lombardi nella grande mela. Non pensiamo si ripeteranno, ma di certo nessuno vorrà trovarsi sulla loro strada, specialmente i quarterback avversari.
Il disastro: Cincinnati Bengals
Triplo salto all’indietro quello di Cincinnati in questo 2016. La squadra che durante l’anno passato aveva stupito per un attacco finalmente produttivo e un Andy Dalton delicato e vincente, quest’anno ha perso qualsiasi credibilità offensiva. Le statistiche offensive sono passate dal quinto posto 2015 al 27esimo in questa stagione, riducendo il record dei Bengals a un 3-7-1 imbarazzante dopo che l’accesso ai Playoff la scorsa stagione era stato ipotecato molto presto. Marvin Lewis, il coach, si dice ottimista ma dovrebbe sentire la terra mancargli da sotto i piedi. Gli ultimi infortuni acutizzano la sensazione che Cincy debba già guardare al 2017: i quattro fumble di Dalton contro Baltimore domenica testimoniano fedelmente un trend che promette di risucchiare i Bengals nei quartieri bassi NFL.
L’infortunio: DL Adrian Clayborn – Atlanta Falcons
Il gioco dei Falcons ha vitale bisogno di una linea difensiva attiva e dominante. Oltre all’ottimo Vic Beasley, Atlanta ha utilizzato Adrian Clayborn in molti ruoli, e lui ha risposto con prestazioni buone sia schierato da tackle che da defensive end. La sua assenza (si parla di un mese per un problema al ginocchio) potrebbe essere molto più importante di quanto si possa credere, come testimonia l’ultima partita, quella contro i Cardinals, vinta quasi esclusivamente grazie alla pressione esercitata su Carson Palmer.
In questo spazio non diamo seguito alle informazioni su Rob Gronkowski (schiena, polmoni), Tom Brady (ginocchio) e gli altri ipotetici infortunati dei Patriots, in quanto i rapporti di New England sono lacunosi e non definitivi.
L’attesa: Baltimore Ravens-Miami Dolphins (domenica 4 dicembre, ore 19:00)
Inizia la parte complicata del calendario per i Miami Dolphins: la squadra di Adam Gase ha capitalizzato un nuovo atteggiamento e una schedule più che morbida per ergersi a sesta forza in AFC e scalzare nientemeno che i campioni Broncos dalle proiezioni Playoff. Con i Bills impegnati a Oakland, questa è l’occasione per mettere fieno in cascina e credere davvero alla qualificazione per la Post Season. Attenzione, però: dall’altra parte ci sono gli ostici Baltimore Ravens, capolista della AFC North, che devono tenere dietro gli Steelers, in rapida ripresa. Crocevia delicatissimo, con l’unica conseguenza certa di darci più indizi su chi giocherà ancora nella seconda settimana di gennaio.