Dopo l’infausta trasferta di Bergamo, ma rivitalizzati dal primo posto nel girone di Europa League, i giallorossi tornano ora a concentrarsi sulla Serie A. Fin’ora le famigerate mura amiche sono sempre valse i tre punti ed è proprio all’Olimpico che gli uomini di Spalletti affronteranno un Pescara in enorme difficoltà, il cui ultimo punto risale al quindici ottobre scorso.
I PRECEDENTI – Malgrado i pochi incontri fra le due squadre nella capitale, precisamente dieci, e nonostante il divario evidente che le divide, gli abruzzesi possono vantare alcuni risultati veramente sorprendenti, ultimo in ordine di tempo l’1-1 della stagione 2012/13. In quell’occasione Destro portò in vantaggio i giallorossi, poi riacciuffati dal gol del’ex, Gianluca Caprari, che avrà un’importante occasione anche domenica per far male alla squadra che lo ha lanciato. Si tratta però dell’ultimo confronto recente, il resto è tutta storia degli anni ’70 e ’80, come quella vittoria biancazzurra del 18 febbraio 1989: tre reti di uno straordinario Tita (anche se quella tripletta rappresenta un terzo dei suoi gol in Serie A), intervallate dal rigore realizzato dal Principe Giannini. Più indietro gli almanacchi dicono solo Roma, a partire dal gennaio 1980, con un 2-0 firmato Pruzzo e Ancelotti, sino ad arrivare all’agosto 1974, con un 4-3 giallorosso nei gironi di Coppa Italia. Curiosa, per l’appunto, la frequenza con cui le due squadre si sono affrontate in coppa, sia in Abruzzo che all’Olimpico. L’ultima volta fu nel 1988, più precisamente il 28 settembre: la Roma passò in vantaggio con Policano e raddoppiò con Rudi Völler; accorciò il brasiliano Júnior, ma ancora Giannini e infine Tempestilli la chiusero per il 4-1 finale. Un risultato netto che ricordò quello della stagione precedente (Serie A 1987/88), un 5-1 dai simili interpreti: Giannini e Policano segnarono in quell’occasione la loro prima rete ai biancazzurri con la maglia giallorossa, Galvani fu protagonista di una sfortunata autorete nel tentativo di anticipare Boniek nel cuore dell’area, Massimo Agostini firmò una doppietta e il gol pescarese venne messo a segno da Baka Slišković. In chiusura i primi due incontri assoluti fra Roma e Pescara, due pareggi (0-0 in Abruzzo e 2-2 nella capitale) nella Serie mista A-B del Centro-Sud della Divisione Nazionale 1945/46, primo campionato del dopo-guerra.
LE STATISTICHE – Sono sette le gare valevoli per la Serie A disputate all’Olimpico fra le due compagini, un numero non elevato di confronti in cui spiccano i due trionfi pescaresi, a fronte di due pareggi e tre vittorie dei giallorossi. Allargando l’analisi alla Coppa Italia le partite diventano, come già detto, dieci, mentre raddoppiano i successi della Roma. Se andassimo infine a considerare le gare di Pescara, scopriremmo che lì i Delfini non hanno mai vinto, il pareggio è il risultato sovrano (ben cinque volte), mentre gli ospiti si sono imposti in due occasioni. L’Olimpico rimane comunque terreno fertile per i padroni di casa, che qui, contro il Pescara, hanno segnato la bellezza di 26 reti, per una facile media di ben 2,6 reti a partita, poco più di quella mantenuta fin’ora in questo campionato. Dato allarmante per la squadra di Oddo, che ha accusato gravi lacune difensive nelle ultime due giornate, incassando nove gol per mano di Juve ed Empoli. Il tecnico del Pescara affronta per la prima volta, da allenatore, la squadra giallorossa. Una gara che per lui, anche capitano della Lazio nella stagione stagione 2006/07, ha il sapore del derby; da calciatore ne giocò nove (tre contro Spalletti, allora alla sua prima esperienza sulla panchina della Roma), vincendone due e trovando anche un gol. Per l’allenatore giallorosso quello col Pescara non è, invece, uno scontro inedito: ci sono due precedenti, durante la Serie B 1996/97, quando Spalletti sedeva ancora sulla panchina dell’Empoli, entrambi finiti 0-0.
La Roma ha subito un brutto colpo con l’Atalanta, sicuramente vorrà ritrovare fiducia in casa e ripartire all’inseguimento della Juventus già da domenica. Il Pescara sta attraversando un periodo di calendario molto complicato, non è mai facile andare a fare punti sui campi delle grandi squadre, ma gli uomini di Oddo non si sono mai dimostrati rinunciatari. La scommessa rimane comunque l’1 fisso, magari anche accompagnato da un NoGoal.