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Basket, Serie A – Matteo Gandini: “Ben venga l’Eurolega, ma si può migliorare. Milano imbattibile in Italia”

Matteo Gandini è una delle voci di riferimento della scena giornalistica sportiva italiana. Appassionato di sport americano, collabora con Sportitalia e Mediaset Premium come telecronista e conduttore. Sulla prima emittente cura da tempo le rubriche sulla pallacanestro, argomento sul quale gli abbiamo posto qualche domanda.

Ciao Matteo, ti rivolgiamo subito una domanda sulla NBA approfittando del fatto che la stagione è alle porte. Cleveland e Golden State sembrano imbattibili nella rispettive conference. Quali altre squadre vedi migliorate a tal punto da infastidire queste due?

L’impressione è che le due squadre che hai citato possano davvero imboccare un’autostrada fino alla finale. Soprattutto i Cavs: a Est non vedo grosse alternative, probabilmente la principale avversaria saranno ancora i Toronto Raptors, che però a meno di infortuni di Cleveland non penso abbiano il potenziale per giocarsela alla pari. Come al solito l’Ovest promette di essere un po’ più equilibrato. Per quanto un minimo di contraccolpo per la fine dell’era Duncan ci sarà, prevedo una San Antonio ancora molto competitiva. E sono curioso di vedere i Los Angeles Clippers: potenzialmente la squadra più quotata a fare da terzo incomodo, ma devono migliorare di testa ed essere più concreti.

Passiamo alle nostre latitudini: cosa ne pensi della nuova formula Eurolega? In futuro c’è da aspettarsi un vero e proprio campionato stile NBA? 

Mi piace l’idea di un vero e proprio campionato europeo per club “a inviti”, non sono uno di quelli che pensa che calpestare il diritto sportivo sia una bestemmia. Anzi, credo che bisogna mettere sul campo sempre il prodotto migliore per lo spettatore, in modo da creare il migliore spettacolo possibile, quindi coinvolgere solo le squadre che hanno le caratteristiche (pubblico, disponibilità economiche, potenza mediatica) per far parte dell’elite europea. In questo senso l’Eurolega sta facendo un ottimo lavoro. Di contrasto, non mi piace una formula per cui servano 33 o 35 partite per arrivare alle Final Four e poi si decida chi vince in due partite secche. Preferirei una formula con due o più conference in stile NBA in modo da non far scontrare necessariamente tutti in regular season, e soprattutto mi piacerebbe che anche semifinali e finali venissero giocate su serie al meglio delle 5 o delle 7, per quanto capisca la necessità dell’Eurolega di creare l’evento Final Four.

Milano arriva da una serie di vittorie in Europa e in Italia. E’ in grado di essere competitiva in entrambe le manifestazioni in cui è impegnata?

Milano gioca un campionato a sé, è troppo superiore a tutte le altre per fisicità, profondità, caratura internazionale. Mi stupirei se non stravincesse, il gap con le altre quest’anno si è allargato anche perché da quello che si è visto finora mi sembra che la squadra giochi meglio insieme e si sia creato un gruppo più coeso, segnale che il lavoro di Repesa comincia a portare frutti importanti. In Eurolega il discorso è completamente diverso perché parliamo di uno “sport diverso”: sulla carta a mio parere Milano è certamente in grado di entrare tra le prime 8 ma ha qualcosa in meno rispetto alle 4-5 favorite. Spero di essere smentito e che subentrino fattori per cui l’Olimpia possa raggiungere le Final Four, sarebbe uno spot importante per l’Italia del basket riavere una squadra che vada fino in fondo in Eurolega.

Avellino ha cambiato molto, riuscirà a ripetere i buoni risultati dell’anno passato?

Penso che il campionato “degli altri”, quello sotto a Milano, sarà molto combattuto perché ci sono almeno 3-4 squadre di livello molto simile. Avellino è una di queste, penso la favorita per arrivare seconda. Ha cambiato qualcosa (come tutti, del resto) ma ha confermato un giocatore di estrema intelligenza cestistica come Leunen e due esterni capaci di risolvere la partita come Green e Ragland. In più ha in panchina un coach come Pino Sacripanti che considero uno dei 3-4 migliori allenatori italiani in assoluto.

Trento è un esempio di azionariato popolare, ne abbiamo scritto nelle scorse settimane qui su MondoPallone: credi che sia uno strumento affidabile per lo sviluppo delle società minori (magari anche non solo nel basket)?

Sicuramente sì per una squadra di livello medio-alto in Italia, non se si vuole ambire all’elite europea. Per fare strada in Europa serve un mecenate che investa come Armani senza avere necessariamente ritorni immediati.

 

IL CALENDARIO DELLA QUINTA GIORNATA
Brindisi-Torino
domenica ore 12:00
Milano-Caserta domenica ore 18:15
Avellino-Brescia domenica ore 18:15
Venezia-Cremona domenica ore 18:15
Pistoia-Varese domenica ore 18:15
Sassari-Pesaro domenica ore 18:15
Capo d’Orlando-Cantù domenica ore 18:15
Trento-Reggio Emilia domenica ore 20:45