Sarà pure abbastanza “particolare”, diciamo così, con la penna tra le mani, ma con il pallone tra i piedi, davvero: Icardi è devastante. Ce ne eravamo accorti già ai tempi della Sampdoria che fosse un grandissimo talento: lo intervistammo, lui fu gentilissimo a rispondere alle nostre domande, quella intervista suscitò anche parecchio clamore perché l’argentino non era, neanche allora, uno che parlava molto, con il club doriano che addirittura smentì tutto. Figuratevi se era falsa, sono anni che ci leggete ormai: qui sopra, bugie e cose non vere non ci saranno mai.
Comunque, senza riaprire vecchie situazioni, limitiamoci a dire che da quel periodo ad oggi ne son cambiate, di cose. Maurito è passato all’Inter, e non solo: si è sposato con Wanda Nara, che è diventata il suo agente. E poi, la fascia di capitano, e la questione rinnovo, infine il libro che ha suscitato la marea di polemiche. Ecco: di quest’ultima cosa, l’avrete notato, noi non ne abbiamo parlato. Non c’è stata nessun diktat particolare, sia chiaro: è stato tutto automatico, è nostro stile pensare a non dar risalto alle fesserie e raccontare, invece, ciò che davvero fa parte del mondo del pallone. Per dovere di cronaca, abbiamo ripreso il comunicato dell’Inter, e null’altro. Le cose tra Icardi e i tifosi non ci riguardano.
Ci riguarda tantissimo, invece, ciò che il capitano nerazzurro fa sul campo, e ciò che fa è sempre qualcosa di magnifico. “Trascinatore”: per la Treccani, la parola intende una “[persona che trascina: essere il trascinatore della compagnia] ≈ anima, leader. ‖ animatore, capo carismatico”. Ieri sera, contro il Toro, Icardi lo è stato a tutti gli effetti. Il primo gol è stato un regalo di Hart. Il secondo, invece, è maturato esclusivamente grazie alle qualità dell’argentino, che ha scaraventato il pallone in rete col desiderio di spaccarla, quella porta. Di rabbia, di pancia, di potenza. E ha esultato, il “Meazza”, eccome se ha esultato. Tutto quanto, con le braccia in su a festeggiare i tre punti che, per il momento, salvano un De Boer che comunque vive una situazione ingiusta: l’olandese merita di poter lavorare con calma.
Fascia al braccio, dunque, e pallone tra i piedi. Questo è l’Icardi che ci piace raccontare, e ammirare in campo. I fiumi di parole scritti (sul libro) e sentiti (per radio e tv) e impressi (sul web) non fanno altro che da chiacchiericcio, da grezza cornice attorno a un personaggio diventato clamorosamente rilevante nel panorama calcistico italiano. Ha scritto una biografia, Icardi? Effettivamente, è una cosa che fa sorridere data l’età che ha, ma saranno beneamati fatti suoi. Dirò di più: dato che non ci riguarda, che scriva altri 10 libri se poi le voci che si creano e le polemiche che scaturiscono lo trasformano in uno con una dannata voglia di far divertire non solo i tifosi nerazzurri, ma anche tutti quelli che, come noi, amano il talento puro che esplode, di giornata in giornata, sui campi di tutta la nostra amata Italia pallonara.