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Messina-Casertana, le dichiarazioni post partita

Dal nostro inviato allo stadio “Franco Scoglio” di Messina.

Come di consueto, i protagonisti della gara odierna, valida per la 10/a giornata del Girone C di Lega Pro, Messina-Casertana terminata 2-1, si sono presentati in sala stampa per commentare la partita.

Il primo a intervenire è stato il tecnico dei campani Andrea Tedesco: “Abbiamo giocato bene, ma siamo stati poco cattivi e poco decisi per quasi tutto l’incontro e quando si ha poca convinzione si fà fatica. Credo che la Casertana abbia espresso molto di più rispetto al Messina, che però ha approfittato di alcune circostanze. Mi spiace molto per la mia espulsione perché avrei dovuto evitare certe parole e le proteste. In questa categoria si fanno molti sacrifici: ci sono i viaggi e la fatica si fa sentire. Per noi c’era un rigore evidente e l’arbitro non ce l’ ha assegnato. In alcuni frangenti abbiamo notato dei comportamenti antisportivi da parte di qualche giocatore avversario e da parte dei raccattapalle. Comunque, noi dovevamo fare di più e i ragazzi non sono riusciti a mettere in pratica ciò che avevamo preparato in settimana. Il cambio di modulo (da 4-3-3 a 3-4-1-2 N.d.R.) serviva a fare qualcosa di diverso per sorprendere gli avversari, ma abbiamo subìto le ripartenze del Messina. Abbiamo peccato nelle finalizzazioni e nelle rifiniture e abbiamo sofferto molto lo spezzettamento del gioco“.

Poi, è stata la volta del difensore dei peloritani Angelo Rea:” La cosa più importante era conquistare i 3 punti e non aveva importanza giocare bene o male. Il primo tempo è stato perfetto e abbiamo avuto paura dopo avere preso il gol sul finire del primo tempo. Per fare bene serve un gruppo unito che dia tutto per gli altri. Noi oggi non abbiamo concesso azioni da gol nella ripresa e l’abbraccio finae coi compagni e col mister è stata la cosa più bella. Dedico il gol a mia moglie che oggi era in tribuna coi bambini e ai tifosi del Messina ai quali devo molto perché Messina è una piazza importante: vogliamo farli felici con le prestazioni e i risultati. Dobbiamo lasciarci sùbito la vittoria alle spalle e pensare alla prossima gara. La classifica non rispecchia i nostri valori e il mister ha lavorato molto sulla testa a livello psicologico e, oggi, ho visto gli attaccanti fare persino i terzini. Se uno lavora così, i risultati arriveranno. Marra e Buonocore hanno pagato per le nostre prestazioni deficitarie, ma voglio salutarli e ringraziarli“.

Infine il neotecnico dei peloritani Cristiano Lucarelli: “Carlo Mazzone, uno dei miei allenatori, diceva che nel calcio ci sono due tipi di giocatori: quelli dai piedi alla punta del naso e quelli dei 10 centimentri, dal collo alla fronte. Si respirava un’aria di depressione, di sfiducia di poca autostima e ho agito sulla testa dei giocatori. Prima della Vibonese ho detto ai ragazzi: peggio di perdere non può succedere. Ho caricato i ragazzi, ma allo stesso tempo ho cercato di sdrammatizzare. Abbiamo dovuto ripreparare la partita perché ci aspettavamo la Casertana col 4-3.3 e i ragazzi sono stati bravi a interpretare correttamente la gara. Per 46 minuti ho visto un Messina divertente, propositivo e feroce come voglio io; bravo a fare filtro e a recuperare tanti palloni. Abbiamo commesso anche tanti errori e abbiamo sbagliato più volte il 3-0. Quel gol subìto alla fine della prima parte ci ha tolto le certezze che avevamo conquistato e ho visto un po’ di sconforto durante l’intervallo.
Non ho voluto cambiare modulo nel secondo tempo perché non volevo dare segnali di resa o di debolezza. La Casertana non ha avuto palle nitide da gol e abbiamo controllato la partita senza troppi patemi d’animo. Ringrazio la curva perché ci ha sostenuto per tutto l’incontro. Quando assimileremo certe meccanismi qui sarà difficilissimo per tutti.
Abbiamo voluto lasciare volontariamente il pallino del gioco alla Casertana e abbiamo preparato la partita così appena abbiamo capito che i campani avrebbero messo Carlini a fare il trequartista.
In un gruppo le regole sono uguali per tutti, ma con ogni giocatore devo approcciarmi in modo diverso. Le regole vanno rispettate e ognuno deve affrontare le partite secondo le proprie caratteristiche“.