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Basket, Serie A – La rinascita di Trento e il suo azionariato popolare

“Per questo club non ci sarebbe stata alla fin fine la Serie A se non ci fosse stata nella torta anche una fetta di spinta dal basso, fondamentale e necessaria nelle vittorie non solo quelle della domenica ma dei percorsi . Sempre più gente ha lavorato per il club, sempre più gente ha partecipato volontariamente alla vita del club e sempre più gente ha voluto che il prodotto pallacanestro a Trento migliorasse”.

Maurizio Buscaglia, allenatore ormai storico di una delle piazze più importanti della pallacanestro italiana come Trento, ha spiegato così – quasi due anni fa a Trento Blog – la sua esperienza come allenatore di una squadra che è nata e cresciuta nelle sue mani. Dal lontano 2003, infatti, salvo una breve parentesi a Mestre, l’allenatore pugliese ha sposato il progetto della pallacanestro trentina e dalla Divisione Nazionale A (attuale serie B), ha portato la squadra fino alla massima serie in poco meno di tre anni.

Il percorso della squadra per arrivare alla massima serie non è stato però dei più semplici. Quando nel 2013 Trento arriva in LegaDue resta contemporaneamente senza società dopo che il Presidente Giovanni Zobele lascia la sua carica dopo 13 anni di presidenza. Buscaglia, nell’intervista sopra riportata, parla di gente, persone comuni, cittadini che hanno partecipato volontariamente alla vita del club. In una regione in cui gli sport maggiori sono poco praticati o comunque non hanno molto risalto nelle varie leghe nazionali, la favola della squadra di basket è sicuramente un motivo di orgoglio per tutta la regione. La Serie A, seppur ancora LegaDue, piaceva al pubblico e non era dunque possibile immaginare il fallimento dopo la conquista sul campo di una promozione tanto sudata e dopo tanti sacrifici da parte degli stessi ragazzi.

La creazione del Trust, sulle orme delle principali squadre di calcio straniere, ha permesso infatti ai tifosi di poter rilevare quote della società. Il Trust C.A.S.T. raggruppa al suo interno un numero rilevante di aziende e nasce con l’intento di coinvolgere i tifosi all’interno della società rendendoli parte attiva di essa.  Al giorno d’oggi diverse squadre di pallacanestro, anche di serie minori, hanno provato a dare vita a un azionariato popolare ma quello di Trento è un esempio fondamentale di una buona gestione della squadra arrivata in poco tempo, nonostante partita dal basso, a essere uno dei palcoscenici principali del basket italiano.

Trento, arrivata in sordina in Serie A, ha dimostrato negli ultimi anni di avere le carte in regola per poter competere al massimo livello contro squadre al pari di Milano e Reggio Emilia (basti pensare come lo scorso anno Trento abbia battuto in Eurocup l’Olimpia con il punteggio di 79-92 e sia approdata in semifinale). Simbolo della squadra è sicuramente la progettualità e la continuità nonostante non ci sia dietro di essa un magnate che possa far andare avanti questo giocattolo. Comuni cittadini che credono nello sport e che amano il basket.

Ci sono tante novità durante questa nuova stagione: Trento ha cambiato tantissimo, ha provato a dare una scossa e una dose di freschezza al roster che vede molti giovani ragazzi, pronti a crescere in una società che tiene in modo particolare alla crescita dei  talenti. Maurizio Buscaglia è sempre lì, seduto in panchina a supportare i suoi ragazzi e dopo il mancato arrivo in finale dello scorso anno in Eurocup quest’anno Trento, libera dall’impegno internazionale dopo la bomba scoppiata in ambito europeo pochi mesi fa, si potrà concentrare al 100% sulla Serie A e sulle competizioni nazionali.

IL CALENDARIO DELLA TERZA GIORNATA

Avellino-Pistoia sabato ore 20:30
Sassari-Brescia sabato ore 20:30
Cantù-Pesaro domenica ore 12:00
Cremona-Caserta domenica ore 18:15
Brindisi-Reggio Emilia domenica ore 18:15
Venezia-Trento domenica ore 19:00
Milano-Varese domenica ore 20:45
Capo d’Orlando-Torino lunedì ore 20:45