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Svezia, vittoria e nervosismo

I sei punti, in queste due partite, per la Svezia, sono l’unica cosa concreta che la nazionale Blågul ha ottenuto in questo fine settimana. Per il resto (bel gioco, armonia nello spogliatoio eccetera) si prega di ripassare. Questo, in estrema sintesi, il bilancio di queste due partite. I numeri non sono mai stati così belli: e questi ultimi, dicono che gli scandinavi sono in testa al girone (a pari merito con la Francia, con la stessa differenza reti), e che l’Olanda è staccata di tre lunghezze. Poi, tutti sappiamo che la strada per la Russia è lunghissima, accidentata, e che non sarà facile arrivarci. Però, questa nuova Svezia, finora brutta e nervosa, per ora è lì.

Brutta: perché in Lussemburgo è passata con un risultato striminzito, e perché ieri (al di là del punteggio) gli scandinavi non hanno dato la sensazione di essere già un collettivo rodato in tutte le sue parti. Certo, con i bulgari (modesti, tutto sommato) c’è una tradizione favorevole (un parziale di 20-0 negli ultimi incontri), che è stata puntualmente rispettata. A onor del vero, in alcuni momenti gli svedesi hanno fatto vedere delle belle azioni con la palla a terra; i gol sono venuti da inserimenti sulle ali, Berg e Toivonen hanno dimostrato di essere una coppia ben assortita.

La sensazione, tuttavia, è quella stata che questa squadra sia un gradino più sotto delle più forti d’Europa. Certo, anche l’Olanda ha dimostrato di avere dei limiti. Gli Orange avranno, però, il vantaggio di poter disputare lo scontro diretto in casa. Tutto, poi, dipenderà anche da eventuali passi falsi contro le piccole: e lì, conteranno molto concentrazione e concretezza. Il gruppo è in fase di costruzione: a novembre, a Parigi, vedremo di capire a che punto sarà l’assemblaggio, anche se i principali commentatori non sono molto ottimisti in merito.

Una bella sorpresa, in entrambi gli incontri, sono state le prestazioni di  Victor Lindelöf. Il 22enne difensore del Benfica potrebbe diventare (se non lo è già) un punto fermo di questa squadra. Davanti, il vecchio Berg (pur non a segno in entrambi gli incontri) è stato ancora in grado di pungere. Chi, invece, appare in difficoltà, almeno per ora, è John Guidetti. Il giocatore del Celta Vigo in Lussemburgo ha fatto maluccio (sostituito al 71′ da Toivonen) e ieri, dalla panchina, ha assistito alla bella partita del compagno d’attacco,  autore della prima rete e dell’assist della terza.

L’attaccante (che è, come sappiamo, personaggio ad alto impatto mediatico) ieri se ne è andato dalla Friends Arena senza parlare. Robert Laul di Sportbaldet ha ipotizzato che potesse essere nervoso per la bassa valutazione ricevuta dopo l’incontro con il Lussemburgo. Di sicuro, il noto commentatore svedese non le ha certo mandate a dire all’estroso centravanti, dopo la partita della scorsa settimana. Tuttavia, pochi minuti dopo, il nazionale svedese ha ringraziato, su Instagram, i propri sostenitori. Presto, insomma, per parlare di un “caso” Guidetti.

Ora, il prossimo impegno, per i Blågul, sarà a Parigi, il 13 novembre. Al di là della necessità di fare punti, bisognerà, soprattutto, mettere in campo grinta e un gioco organizzato, che permetta agli svedesi di supplire all’inferiorità tecnica di tanti elementi, rispetto all’undici Blues.  Ci sembra, vedendo da fuori, che “Janne” sia alla ricerca di un leader: Zlatan, ormai, è davanti alla televisione, Källström dietro ai microfoni in tribuna. Guidetti, probabilmente, non è ancora pronto (ma non è più giovanissimo: a 24 anni, potrebbe non esserlo mai); Andersson, ora, ha trovato Toivonen e, soprattutto, Lindelöf. Vedremo, nel futuro, cosa accadrà: certamente, la metamorfosi del dopo Ibrahimović è ancora in fase evolutiva. Staremo a vedere: per ora, tifosi e opinionisti prendono questi sei punti, e li mettono in cassaforte.