Lugano, ora serve non perdere la testa
Il giudizio sulla partita di Losanna è stato univoco. La collezione di pali e traverse (quattro i legni colpiti dai ticinesi) non deve trarre in inganno: i romandi, soprattutto, nel primo tempo, hanno letteralmente dominato l’incontro. Corsa, possesso palla, incisività nelle conclusioni, giusto atteggiamento mentale: i romandi hanno fatto davvero un’ottima partita, nella prima frazione, ripetendo la stessa prestazione fatta contro il Basilea.
Nella ripresa, Celestini stesso ha ammesso un certo calo dei suoi. Al Losanna manca ancora una certa esperienza nella gestione di questa fase (come si è visto, sempre nella partita contro il Basilea). Purtroppo, però, i ticinesi, a differenza dei renani, non sono riusciti ad approfittarne. La posizione in classifica resta, comunque, buona: tuttavia, servirà lavorare con profitto nei prossimi giorni. I bianconeri sono infatti attesi da due impegni casalinghi, però molto difficili, contro Young Boys e Basilea.
Nel dopo partita, la delusione era scritta un po’ sui volti di tutti. Ha parlato l’allenatore, Andrea Manzo (fonte: FC Lugano): “I giocatori hanno interpretato male la partita, soprattutto nella prima mezz’ora. Non abbiamo giocato da squadra, ognuno giostrava per conto suo. Il Losanna ha così avuto buon gioco a chiudere la partita, già nel primo tempo. Ci manca ancora qualcosa; dobbiamo essere più bravi, migliorare sul piano della personalità e della consapevolezza nei nostri mezzi.”
“Nel secondo tempo ho visto una reazione, ci abbiamo messo orgoglio, sviluppando anche qualche buona azione, ma al di sotto dei nostri livelli. Gli episodi? Nel primo tempo c’era un sospetto rigore su Alioski, abbiamo colpito una traversa sull’1-0: forse la partita poteva cambiare. Soffermarsi su questi particolari, però, non serve. Non cerchiamo alibi per la prestazione di oggi. Abbiamo le nostre responsabilità, e su quelle dovremo ragionare, nei prossimi giorni.”
Renzetti, ai microfoni della RSI, è apparso tranquillo: “”Sarei preoccupato se fossimo più vicini all’ultimo posto. Abbiamo perso un po’ di umiltà nel gioco, non li abbiamo pressati. Loro giocano bene, e nel primo tempo non ci hanno fatto vedere il pallone. Non voglio, però, fare un processo per avere perso una partita. Certo, dovremo cambiare atteggiamento, perché, se dovessimo perdere due o tre partite in questa modo, bisognerebbe preoccuparsi. Adesso bisogna ripartire, con umiltà e piedi per terra, e far tesoro dei nostri errori.”
In due parole, la chiave di volta: riprendere a lavorare, senza essere eccessivamente condizionati dalla batosta di ieri. I due incontri in arrivo, a nostro parere, daranno una dimensione alla squadra: se, cioè, dovrà semplicemente guardarsi le spalle, o se, invece, potrà aspirare a qualcosa in più. Il Thun, sabato sera, ha dato voce ai tanti che, giustamente, ritengono che sia sbagliato avere troppo timore reverenziale nei confronti dei renani, e che si debba, per prima cosa, giocare a calcio contro di loro. Si spera che, nelle prossime settimane, contro le due corazzate della Svizzera tedesca, il Lugano faccia la sua partita, senza remore particolari.
Per quanto riguarda le altre, in fondo alla classifica San Gallo e Thun si sono disimpegnate bene, in due trasferte impegnative, dimostrando di essere in buona salute. Il Grasshopper ha fatto valere, ancora una volta, la legge del Letzigrund (le Cavallette, in casa, hanno finora sempre vinto, e sempre perso in trasferta), contro un Lucerna che inizia a inciampare troppo spesso (una sola vittoria e quattro sconfitte nelle ultime sette partite).
Il Sion è, invece, in netta ripresa, grazie alla cura Zeidler. Del resto, la linea offensiva dei vallesani è davvero notevole, e figurerebbe bene anche in tornei più importanti. Il Vaduz di Contini, invece, ha perso un bel po’ della sua solidità difensiva: 4 sconfitte e un pareggio nelle ultime 5 partite giocate, con 15 gol incassati. Sono numeri da retrocessione, se non si invertirà, e alla svelta, questo trend negativo. A livello di prestazioni, sia Thun che San Gallo stanno facendo meglio: insomma, suona il campanello d’allarme, nel Principato.
Basilea e Young Boys hanno dimostrato che, tutto sommato, se si decide di giocare a calcio contro di loro, si può fare risultato. Contro i bernesi, questa teoria viene applicata da tempo. Contro i renani, invece, c’è sempre un po’ di timore reverenziale. In realtà, le partite europee hanno dimostrato che i rossoblù sono battibili se si prova a giocarsela contro di loro, tenendo ritmi elevati, e andando a contrastarli quando cercano di tessere le loro trame offensive. Certo, nessuna squadra è paragonabile all’Arsenal, in Super League: però, il Thun di Tosetti e Fassnacht ha dimostrato che si possono ottenere punti, provando a giocare a pallone contro i rossoblù. Vedremo, in futuro, cosa accadrà.