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Fantacalcio Serie A 2016/17: i consigli per la 7/a giornata

Fare la formazione prima del primo anticipo di Serie A è uno dei riti sacri per il fantacalcista. Quello è il momento dei dubbi, delle certezze, delle scelte. Mettere tizio in campo e lasciare caio in panchina può rivelarsi la scelta azzeccata o una mossa scellerata. E ci sono tante varianti da tener conto: intanto, bisogna sapere chi è destinato a saltare il turno di campionato (squalificati, infortunati e non convocati), per i restanti, occorre valutare come hanno vissuto la settimana di allenamenti e gli incroci che regala loro il calendario. Poi è un mix di fantasia, intuito, coraggio e una buona dose di fondoschiena. Ma la fortuna va aiutata e per questo, con umiltà, vi lasciamo qualche consiglio su chi schierare e chi no, consapevoli che, inevitabilmente, accadrà di essere smentiti dai fatti. Ma questo è il bello del Fantacalcio!

POLLICE SU – Ultimo turno di campionato prima della pausa di ottobre per le gare delle Nazionali. Sarà l’occasione per tirare le somme di questa prima parte di stagione e per riparare qua e là qualche falla nelle vostre fantarose. La settima giornata prenderà il via domani alle 18 con Pescara-Chievo e terminerà col posticipo domenicale fra Roma e Inter.
Ma veniamo alla top 11 di giornata, che presenta fra i pali un Viviano in cerca di riscatto dopo la papera clamorosa del Sant’Elia. Confidiamo nella sua voglia di rivalsa. Nella retroguardia dei migliori scegliamo il bolognese Krafth, la sicurezza bianconera Bonucci e il partenopeo Maksimović, che ha esordito con la maglia del Napoli in Champions (ottima prestazione per lui) e sostituirà l’acciaccato Albiol anche in campionato. Centrocampo con il cagliaritano Isla (prestazione all’altezza del suo nome contro la Samp lunedì scorso, se è in forma ha una marcia in più), Allan (motorino infaticabile del centrocampo di Sarri, ogni tanto timbra pure il cartellino), Verre (giocatore di corsa e classe, sempre buono in ottica bonus) e Suso (un attaccante a centrocampo, difficile rinunciarvi). Davanti, spazio a Borriello (al Sant’Elia contro il Crotone può colpire), Quagliarella (prima o poi, uno come lui è destinato a sbloccarsi) e Mandžukić (potrebbe sfruttare le fatiche di Champions di Dybala e Higuaín e conquistare una maglia da titolare in quel di Empoli).

POLLICE GIÙ – Prima di scegliere il vostro undici di giornata, è bene depennare i sicuri assenti nella settima di campionato, a cominciare dai cinque squalificati: Zampano, Kessié, Edenílson, Pandev e Vives. A questi si aggiungono gli infortunati recenti, come Pepe, Ewandro, Biglia, Barba, Rugani, Asamoah, Albiol, Ocampos, Storari, Antonelli e Obi. In dubbio, invece, fra i tanti ci sono Badu, Bellusci, Croce, Viviani, Duncan, Matri, De Silvestri, Gonzalo Rodríguez, Astori e João Mário. Insomma, c’è da stare attenti se non si vuole correre il rischio di giocare in inferiorità numerica.
In quanto alla flop 11 dei giocatori da evitare, partiamo con Berisha, portiere albanese dell’Atalanta che sta sostituendo degnamente Sportiello, ma domenica se la vedrà con Callejón e soci. In difesa ci convincono poco Antei (vero che non sta facendo rimpiangere Cannavaro, ma la trasferta di San Siro contro Bacca e compagni è proibitiva), Murillo (rischio cartellino altissimo per il colombiano, che a Roma dovrà stare attendo a non farsi saltare da Salah, Perotti ed El Shaarawy) e Dussenne (il belga finora è stato piuttosto deludente). In mezzo al campo, il poker di nomi da lasciare fuori dai titolari comprende Di Gennaro (in ballottaggio con Tachtsidis, col greco che sembra aver sovvertito le gerarchie di inizio stagione), Nagy (poco incisivo in zona bonus), Freuler (qualche spazietto se lo sta pure ritagliando, ma contro il Napoli è tosta tosta) e Crisetig (a Cagliari da ex, lui che non ha lasciato il segno). Infine, un tridente poco raccomandabile: Boyé (ottimo prospetto, ma ancora acerbo), Peñaranda (potrebbe giocare al posto di Théréau, ma come per Boyé non sembra ancora pronto per la nostra Serie A) e Maccarone (decisamente più maturo rispetto ai primi due, ma la difesa bianconera è davvero imperforabile).