Altra gara, solito epilogo. Anche a Singapore – seppur con un finale acceso che ha rischiato di regalare una sorpresa inaspettata – sul gradino più alto del podio ci è finita una Mercedes (con Rosberg, nuovo leader iridato). Ancora una volta, però, oltre alle due Mercedes, sul podio trova spazio una Red Bull; a dirla tutta, probabilmente nella notte di Marina Bay Ricciardo avrebbe vinto, se solo ci fosse stato un giro in più. E le Ferrari? Ancora una volta ai piedi del podio – ma con l’attenuante del sabato nero nel caso di Vettel, grandioso quinto nonostante la partenza dall’ultima casella.
La notte in cui si è corso il GP di Singapore è buia, ma la stagione delle Rosse lo è ancora di più, se possibile. E pensare che le premesse erano interessanti: a Melbourne, nel primo appuntamento del Mondiale, la Ferrari ha lottato per la vittoria (anche se con il solo Vettel) per larghi tratti della gara – ma poi gli alti non son stati poi così tanti. C’è da dire che la sfortuna si è messa d’impegno quest’anno – specie nei confronti di Vettel – ma non può essere l’unica spiegazione. Il motore ko nel giro di formazione in Bahrain è il manifesto di quella che è stata la stagione per la scuderia di Maranello: tutto fumo e niente arrosto, aspettative troppo alte che non son state neanche lontanamente soddisfatte e troppi, troppi problemi. Se poi, oltre ai limiti delle vetture aggiungiamo qualche evento sfavorevole (vedi Kvyat in Russia) o qualche errore di troppo (due contatti tra i due ferraristi quest’anno), ne viene fuori una stagione che francamente, dopo un’annata positiva come quella passata, definire negativa è riduttivo.
Ancora una volta, quindi, i pensieri del team – ma anche quelli dei tifosi – son già rivolti alla prossima stagione, una situazione che troppe volte si è ripetuta dopo l’ultimo titolo iridato – lontano ormai 9 anni. Ma ora la Ferrari è a un bivio: il 2017 vedrà un cambiamento radicale per quanto concerne le vetture, e questa volta il team dovrà dimostrarsi pronto, dopo il fallimento della prima vettura dopo il cambio dei regolamenti nel 2009. Tornare ad essere una presenza costante sul podio in questo finale di stagione sarebbe già un buon punto di partenza, ma con una Red Bull sempre più performante e i dubbi legati alla Rossa, il secondo posto nel Mondiale rischia di sfumare definitivamente.