Home » Meno norme, più sorpassi

Sento spesso parlare di Formula 1, specialmente prima e dopo il weekend di Monza. Inutile nasconderlo ma, per tutti gli appassionati di auto e di motori, non c’è nulla come quel circuito: a partire dall’atmosfera frizzante e, diciamolo, vorremmo tutti essere al volante di una monoposto per arrivare in fondo al rettilineo e staccare a oltre 350 km/h. Non credo che il disinteresse maturato negli ultimi anni nei confronti di questo sport così adrenalinico ed eccitante, almeno sulla carta, sia dovuto agli scarsi risultati che la Ferrari sta maturando. Le battute a vuoto del cavallino rampante, nell’epoca pre-Schumacher, erano state numerose eppure l’entusiasmo non era scemato come in questo periodo: e anche quando a vincere erano “gli altri”, in fin dei conti, l’istinto era quello di togliersi il cappello davanti a tali imprese. Come si può dimenticare, per esempio, il sorpasso di Häkkinen proprio ai danni di Schumacher a Spa, con Zonta in mezzo a fare da spartiacque? E si tratta soltanto di un esempio di impresa extra italiana celebrata e ricordata da chiunque adori questo sport.

Il leggendario sorpasso di Häkkinen nei confronti di Schumacher a Spa, nel 2000.
Il leggendario sorpasso di Häkkinen nei confronti di Schumacher a Spa, nel 2000.

Il problema qui è un altro, e mi riferisco non soltanto alla monotonia con cui la Mercedes – e Lewis Hamilton – sta vincendo gli ultimi campionati, ma alla mancanza di brivido che le vetture trasmettono, a partire dal rombo del motore aspirato adesso andato in pensione, sostituito da un più tenero motore turbo. E’ una sciocchezza ma in questo caso anche l’occhio (o meglio l’orecchio) vuole la sua parte. Ormai la Formula 1 sta diventando una guerra tra ingegneri maliziosi, non più tra piloti: fa molta più differenza avere una vettura superiore alla concorrenza piuttosto che un pilota di livello. Alt, non stiamo dicendo che Hamilton non sia un campione, tutt’altro: e lo dimostra il confronto col compagno di scuderia. Ma vedere Alonso faticare così tanto per colpa di un motore definito “da GP2” dal diretto interessato, così come Vettel correggere ogni singola curva per evidente instabilità della monoposto di Maranello, non è proprio il massimo per uno sport in cui i migliori dovrebbero essere sempre lì a battagliare tra loro.

Un escamotage ingegneristico avrebbe permesso alla Mercedes di avere un telaio migliore.
Un escamotage ingegneristico avrebbe permesso alla Mercedes di avere un telaio migliore.

Ho fatto un piccolo accenno al discorso relativo agli ingegneri. Le vetture sono ormai una serie di profili aerodinamici messi in serie, ma perché mi sto inoltrando in un discorso di cui peraltro non sono nemmeno competente? Perché è notizia di qualche giorno fa che, a quanto pare, sarebbe stato scoperto il vero segreto della Mercedes W07, l’auto imprendibile nonostante la differenza di power unit si sia assottigliata rispetto alle ultimi stagioni. Secondo Auto Motor und Sport si tratterebbe di un’interpretazione regolamentare che permette al telaio delle Frecce d’Argento di risultare molto più efficace rispetto alle altre monoposto: un sistema di controllo idraulico dell’altezza da terra e del rollio simile al precedente “Fric”, adesso vietato. Gli ingegneri della scuderia tedesca, dopo la stagione 2012, sono riusciti a trovare l’alloggiamento perfetto per nascondere il sistema (all’esterno dei braccetti delle sospensioni) facendo risultare la vettura conforme al regolamento. Il problema è che per vietarlo serve l’unanimità tra i team in Consiglio, quindi anche la Mercedes dovrebbe votare contro il sistema che ha contribuito ad aumentare il distacco con le rivali.

Una furbata, un modo sicuramente intelligente di sfruttare un buco regolamentare che lascia un potere interpretativo troppo ampio alle scuderie. Brava la Mercedes, meno le altre scuderie a non capirlo nonostante siano passati anni dall’introduzione: nessuno, quindi, sta cercando di sminuire il lavoro degli ingegneri di Stoccarda. Il problema, però, è la direzione che sta prendendo la Formula 1; il regolamento dal 2017 verrà nuovamente sconvolto e le carte in tavola saranno nuovamente rimescolate, ma guardando il recente passato che cosa rimarrà nella mente degli appassionati di motori? Nulla o poco più, e mi riferisco anche alla Spy Story tra Ferrari e McLaren o alla vittoria della Brawn GP nel 2009 con Jenson Button, ampiamente favorito dall’utilizzo di diffusori sospetti. Anche le auto hanno un cuore pulsante, ed è legato in maniera inscindibile con quello del pilota, il quale deve comportarsi come tale e non come un semplice esecutore della stessa monotona melodia; ripartire dalle basi e snellire il regolamento per favorire lo spettacolo in pista, non nelle gallerie del vento, questo dev’essere l’obiettivo principale della nuova proprietà.