Con un soprannome così dannatamente simile a Batigol, ci si aspetterebbe tanto da lui. E questo non è un bene per Gabriel Barbosa Almeida, conosciuto da tutti come Gabigol e ultimo acquisto, assieme al portoghese João Mário, della faraonica campagna acquisti dell’Inter made in China. Il paragone con Batistuta, tra l’altro, non funziona granché, intanto perché Gabigol è brasiliano, poi perché non è una classica punta centrale (pur potendo ricoprire anche quel ruolo), visto che predilige giocare largo, soprattutto a destra, per poi accentrarsi e scaricare il suo temibile sinistro. Da buon brasiliano, Gabriel Barbosa è un centravanti completo, dotato di ottima tecnica, fiuto del gol e potenza fisica. Per certi versi (anche fisicamente) ricorda l’Imperatore Adriano, anche se l’imponenza non è la stessa (Gabriel è alto “solo” 178 cm per 78 chili). Scoperto da Zito, il giovanissimo Gabigol (vent’anni appena compiuti) è fresco di oro alle Olimpiadi di Rio e punta a ripercorrere le orme dell’amico Neymar: dal Santos all’Europa, in cerca di gloria.
Zito, l’ex verdeoro campione del mondo nel ’58 e nel ’62, ha scoperto Gabriel per la prima volta quando aveva solo 8 anni. Giocava a calcio a 5 contro il Santos, che sarebbe diventata da lì a poco la sua casa. Tanti anni di giovanili e nel 2012 la società brasiliana decide di blindarlo con una clausola da 50 milioni di dollari. Il debutto con il Santos dei grandi avviene nel 2013: quattro campionati disputati, 83 presenze e 24 gol. Un contributo decisivo nella vittoria del campionato paulista nel 2015 e nel 2016; nel frattempo, il ragazzo si fa tutta la trafila con la Seleçao, dall’Under 15 alla nazionale maggiore (già 4 presenze e 2 gol), passando per la selezione olimpica, con la quale ha appena vinto l’oro a Rio 2016. Ora per Gabigol si apre una nuova pagina: l’Inter, che un tempo fu di Ronaldo e Adriano, affida le proprie speranze sulle spalle di uno dei giovanotti più promettenti sfornati dal Brasile negli ultimi anni. L’investimento parla chiaro (circa 28 i milioni spesi dal Suning), ora spetta al giocatore dimostrare tutto il suo valore.
Lo prendiamo al Fantacalcio? La concorrenza nell’attacco nerazzurro è agguerrita, al momento è difficile che Gabigol possa scalzare Icardi nel ruolo di punta centrale o la coppia Candreva/Éder in quello di esterno di destra. Una cosa è certa, prima o poi uno così avrà le sue possibilità, soprattutto se si considera che la società ha deciso di escluderlo dalla lista UEFA, il che lascia pensare a una strategia mirata a farlo crescere soprattutto in campionato. I numeri del giocatore (24 gol e 12 assist in 82 partite), se letti in prospettiva, poi autorizzano a lasciarsi andare a qualche puntata più audace. Consigliamo quindi di acquistarlo come scommessa (insieme ad altri cinque titolari, e magari fra questi Icardi), ma non a cifre astronomiche.