SFL svizzera: il bilancio dei trasferimenti estivi
Come sappiamo, mercoledì 31 agosto, alle 14:00, la finestra di trasferimento internazionale si è conclusa. Resta la possibilità, a livello svizzero, di effettuare transazioni tra le squadre affiliate alla Swiss Football League, fino al 30 settembre 30. Proviamo, quindi, a fare un bilancio di quanto accaduto, in questa importante sessione di mercato. Bilancio, naturalmente, in attivo: tenendo presente solo la Super League, per una spesa totale di 25 milioni e mezzo di franchi circa (23 mln di Euro), ne sono entrati 52 milioni e mezzo (oltre 48 milioni di Euro). Molti i trasferimenti a titolo gratuito, sotto varie forme. Molto più contenuto il giro d’affari della serie cadetta, ma comunque in attivo, anche se per poco (circa 5 milioni di franchi, 4.5 milioni di Euro, in attivo per poco più di 120.000 Frs, 100.000 Euro).
La SFL ha registrato 227 nuovi arrivi nelle 20 squadre affiliate (22 in più rispetto alla scorsa stagione). Statisticamente, la squadra che ha registrato il maggior numero di arrivi è il Chiasso (ben 22 nuovi tesserati). Nella serie maggiore, invece, è stato l’altro club ticinese, il Lugano, a reclutare quindici nuovi elementi. Non tutti gli arrivi, naturalmente, arrivano dall’estero: in Super League sono arrivati, infatti, 41 giocatori da federazioni estere, mentre hanno cambiato casacca, rimanendo in Svizzera, 61 calciatori. Nella serie cadetta, 27 sono stati gli arrivi da oltre confine, e 98 i passaggi da club rossocrociati. La quota proporzionale di scambi interni (dato fornito dalla SFL) si è quindi alzata al 70%, rispetto al 64,8% dell’anno precedente. Crisi economica, o aumento di qualità del calcio svizzero?
Saremmo tentati, francamente, a differenza di quanto affermato dalla SFL (che parla, ovviamente, di maggiore qualità), che la scelta sia stata dettata, soprattutto, da fattori economici. Il Basilea, infatti, squadra con un grande budget disponibile, ha cercato soprattutto elementi oltre confine (7 contro 4), e lo stesso ha fatto il Wil (altra squadra con alle spalle un gruppo solido e con capacità di spesa) nella serie cadetta (6 con, però, 6 acquisti sul mercato interno). In controtendenza, nonostante un budget non grossissimo (8 milioni di franchi, poco più di 7.300.000 Euro), il mercato estero del Losanna (stessi numeri del Basilea, anche se le cifre sono state ovviamente differenti). Lo scorso anno, sotto la guida di Zeman, era stato il Lugano a pescare 11 elementi fuori dalla Svizzera.
La squadra “Made in Switzerland” per eccellenza (come i coltelli Victorinox), nella massima serie, è stata, ancora una volta, il Thun. Il club biancorosso, come sappiamo, da tempo persegue una politica di valorizzazione dei giovani sul territorio, cercando giocatori promettenti nelle serie inferiori, facendoli crescere per poi cederli, monetizzando. Fedeli a questa scelta, i bernesi hanno fatto registrare il maggior numero di arrivi (10) da altri club svizzeri (tra i quali Tosetti da Lugano). Nella serie inferiore, per ragioni di bilancio, lo stesso ha fatto il Chiasso (17 elementi dal mercato interno), mentre Le Mont e Winterthur si sono “limitati” a 15 ciascuno.
Volendo fare un bilancio, più forte o no il calcio elvetico, dopo questa sessione di mercato? Ci sono sicuramente state partenze importanti (di spicco è stata quella del renano Breel Embolo: però, sono state cessioni pesanti anche quelle di Munas Dabbur, Tarashaj, Fernandes e del promettente Zeqiri, arrivato alla Juventus), compensate da arrivi di giocatori magari più giovani (in alcuni casi), a fine carriera in altri, o in fase di rilancio: è il caso di Doumbia e di Safari (ex Malmö) a Basilea.
Altri nomi interessanti giunti in Svizzera sono Ricardo Costa a Lucerna, Arthur Boka a Sion, Karim Haggui a San Gallo, che ha accolto anche lo svizzero Ajeti, proveniente dall’Augsburg, dove tornerà a fine stagione, così come Francisco Rodriguez, dal Wolfsburg al Lucerna sino a giugno 2017. Lugano si è invece dimostrata, ancora una volta, sponda privilegiata per calciatori provenienti dalla Penisola, in cerca di rilancio o di maturazione: da Rosseti, Ponce e Aguirre, in particolare, i tifosi ticinesi si aspettano moltissimo. Vedremo, già al termine del girone d’andata, come saranno andate le cose: sarà, infatti, già tempo di mercato invernale di riparazione.