Colpo di mercato più costoso dell’estate dell’Inter, il portoghese João Mário arriva a Milano forte di una quantità di hype oltre la soglia di guardia, almeno per quanto riguarda i tifosi nerazzurri. Protagonista senz’altro positivo degli Europei vinti dalla sua Nazionale, su di lui hanno scritto in tantissimi e quindi – attualmente – gira una quantità impressionante di identikit del centrocampista lusitano, qualcuno più accurato, qualcun altro molto meno preciso.
In effetti regna tutt’ora un’enorme confusione su quelle che sono effettivamente le caratteristiche del giocatore e in pochissimi hanno un’idea davvero chiara dell’effettivo contributo che João Mário potrà dare alla causa interista. Tra le versioni che girano, c’è chi pensa che agirà da mezzala, chi lo proverebbe di fronte alla difesa per colmare quel vuoto pneumatico nel ruolo che l’Inter denuncia dall’addio di Matteoli, chi lo impiegherebbe volentieri come esterno per bilanciare la vena offensiva di Perišić o Candreva. Ma, al di là della reale duttilità dell’ex Sporting, è proprio sulle sue qualità che regna la confusione maggiore: c’è chi sostiene che sia bravo a inserirsi, chi lo ha inquadrato come uomo d’impostazione, chi ritiene che sia un box-to-box purissimo, chi lo ha già associato a Pjanić, chi a Pogba.
La verità è che João Mário può effettivamente ricoprire più o meno tutti i ruoli del centrocampo (sì, anche l’esterno e, con discreta fatica, anche il regista di fronte alla difesa – perlomeno sulla carta) ma è ancora tutto da capire dove de Boer potrebbe decidere di schierarlo. Quel che è certo è che è un facilitatore di gioco, è un giocatore che si trova enormemente a suo agio col pallone tra i piedi (è un portatore di palla) e può rivelarsi utilissimo sia nel caso si adotti un calcio di posizione, sia che si giochi sulle transizioni veloci. Non è proprio un centrocampista goleador – nonostante le 14 reti segnate negli ultimi due anni non siano un cattivo bottino – ma è un più che discreto uomo assist (la scorsa stagione ben 12 tra tutte le competizioni) per quanto nemmeno l’ultimo passaggio sia la specialità della casa. Tra l’altro non bisogna dimenticare che i numeri di João Mário sono anche figli del fatto che giocasse in uno dei contesti dominanti del campionato portoghese nonché nella squadra che faceva il miglior calcio del Paese.
Lo prendiamo al Fantacalcio? Forse andremo in controtendenza rispetto alla maggioranza ma per noi è un no, a meno che non si tratti di un pupillo assoluto del fantallenatore di turno. Il motivo è molto semplice: costa troppo per quel che effettivamente offre, nonostante sia un elemento dal rendimento costante e quasi sempre sufficiente. L’hype di cui sopra, che – esattamente come nella realtà – potrebbe farne lievitare il prezzo in maniera ridicola e francamente improponibile per un giocatore che è nuovo del campionato e che non dà garanzie elevate a livello di bonus. Inoltre, non inganni il fatto che il lusitano potrebbe trovare posto nel tridente avanzato perché, in quella posizione, João Mário servirebbe soprattutto ad avere un ulteriore palleggiatore per “allargare il campo” più che ad avere un uomo in più in zona gol. Se proprio bisogna pagare a peso d’oro un centrocampista che almeno sia un profilo che trova il gol con costanza. O no?