Il bilancio del calciomercato, per l’Allsvenskan, si riassume in cifre semplicissime: 78 partenze, che hanno portato, nelle casse delle società, un incasso di più di 192 milioni di Corone (20 milioni e 130 mila Euro circa), a fronte di 86 arrivi, che hanno generato uscite per poco più di 4 milioni di Corone (circa 425 mila Euro). Un saldo positivo notevole, che conferma, tra l’altro, questo torneo come una fucina di talenti.
Alcuni di loro sono arrivati anche nella nostra Serie A: parliamo di Aleesami (approdato al Palermo), Gustafson del Torino, Rhodén del Crotone (dopo che, lo scorso anno, era stato accostato all’Atalanta). Giocatori provenienti dal massimo campionato svedese sono arrivati anche nella Super League elvetica: Fransson (al Basilea) e l’islandese Sigurjónsson (al GCZ). Ma il salasso, dal punto di vista tecnico (lautamente ricompensato, abbiamo visto), riguarda diversi altri elementi, protagonisti di ottima prestazioni, finora, sui campi da gioco del Paese scandinavo.
Oltre a Fransson, volato in Svizzera già da tempo, il Norrköping campione ha infatti ceduto il capocannoniere dello scorso anno Emir Kujović, l’altro gioiello, l’islandese Traustason e, pochi giorni fa, Christoffer Nyman; il Göteborg, dopo Aleesami, si è separato dal talentino d’attacco Engvall (in passato nel mirino, anche, del Bologna), il Malmö ha sorprendentemente lasciato andare il capocannoniere del torneo, l’islandese Kjartannsson, alla vigilia della fase decisiva del torneo, provocando le ire dei tifosi (e non solo).
Ma il trasferimento più importante, a livello di cifre, è stato quello di Sam Johnson, attaccante del Djurgården, volato in Cina per più di 40 milioni di Corone (4.200.000 Euro), vale a dire il quinto più grande trasferimento di sempre nella storia del Allsvenskan. Il liberiano, dopo aver giocato 2 anni in terza divisione, a Frej, era arrivato a Stoccolma nel 2015. In 41 partite nella massima serie, è andato a segno 17 volte (4 gol nelle prime 6 partite quest’anno), il che gli ha consentito, tra le altre cose, di accedere alla nazionale maggiore del suo Paese.
Marcus Antonsson, nel Kalmar, ha messo a segno, in questa stagione, 10 reti in 12 partite: inevitabile che il grande calcio si sia interessato a lui, nonostante l’età non più acerba (25 anni), tutti passati in Svezia (prima nell’Halmstad e, dallo scorso anno, a Kalmar): fanno 131 partite nella massima serie, per 42 gol segnati. L’attaccante, approdato a Leeds, club glorioso (“Il maledetto United”), oggi in Championship, è già andato a segno sia in coppa, che in campionato.
E gli arrivi? Farnerud, dal Torino, è tornato in patria (nell’Häcken), così come il portiere della nazionale Blågul Isaksson, che proverà, con le sue parate, a mantenere il Djurgården nella massima serie. Una scommessa è anche l’arrivo, a Stoccolma (sponda AIK) del nigeriano (ma con passaporto tedesco) Chinedu (Edu) Obasi, chiamato a sostituire Strandberg, tornato in Russia al CSKA Mosca. L’attaccante, che ha militato nell’Hoffenheim e nello Schalke 04, era svincolato, e ha già segnato la sua prima rete in Svezia, nella fortunata trasferta degli Gnaget a Örebro.
Chiudiamo con due possibili sorprese, che ci segnalano alcuni siti specializzati (uno su tutti, il francese Nordisk football): il Djurgården proverà a salvarsi anche grazie ai gol di Othman El Kabir, 25 anni, doppia cittadinanza olandese e marocchina, che ha fatto bene in Superettan. Si dice un gran bene anche di un altro (non più giovanissimo: 24 anni) giocatore, proveniente anch’esso dalla serie cadetta: si tratta del il tunisino Jebali, che si è presentato alla Borås Arena (dove, notoriamente, capiscono di calcio) con una tripletta e un assist al Sundsvall, dopo essere stato uno dei pochi a galleggiare nella sconfitta casalinga con l’Häcken. Insomma, due possibili elementi sulla rampa di lancio, per l’Europa che conta.