Con l’eliminazione del Göteborg, Svezia cancellata dall’Europa
Ieri, in Svezia, è stata giornata di eliminatorie della Svenska Cupen (clamorosa, a proposito, l’eliminazione del Malmö, avvenuta da parte del Landskrona, squadra di 1/A Divisione, anch’essa della Scania). Tuttavia, l’attenzione dei media era soprattutto catalizzata dall’incontro di ritorno dei preliminari di Europa League, tra il Göteborg e gli azeri del Qarabag. I ragazzi guidati dal rude Lennartsson partivano da un incoraggiante 1-0, ma sono stati affondati da un pesante 3-0, che ha qualificato alla fase a girone (con merito) gli avversari, che avevano giocato una buona partita anche all’andata, in Svezia. Sconsolati, i commenti della stampa specializzata.
Casper Nordqvist, giornalista di Fotbolldirekt, ha così espresso il proprio pensiero: “Dopo 26 minuti i biancoblù erano già sotto di due reti. Bisognava provare a spingere, cercare il gol in trasferta, ma è mancato qualcosa” ha dichiarato in prima battuta. “Infatti, al 51′ c’è stata la terza rete, nata da una palla persa da Ankersen, e la partita si è chiusa definitivamente. Le sostituzioni, per infortunio e stanchezza, di Boman e Hysen hanno fatto il resto. Albaeck è stato il migliore in campo, mentre Ankersen ha avuto una serata terribile, culminata con l’errore che, di fatto, ha consentito agli azeri di chiudere la partita, e il discorso qualificazione. Credo, comunque” ha concluso “che i caucasici abbiano meritato, complessivamente: un po’ come l’anno scorso, quando nei gironi di Champions League il Malmö è uscito, per la differenza reti, contro lo Shakhtar Donetsk.”
In conclusione, il calcio svedese esce, da questa stagione, fortemente ridimensionato. Lo scorso anno, la vittoria agli Europei U21 aveva molto illuso appassionati e commentatori: il record di spettatori, un campionato esaltante sino all’ultima giornata, la qualificazione (la seconda consecutiva) per il Malmö in Champions League, avevano fatto pensare a un salto di qualità, che potesse portare le squadre dell’Allsvenskan, se non ai livelli degli anni 80/90, a essere più competitive all’estero. In realtà, questa è stata la stagione della marcia indietro, fermo restando che, nei giorni di Champions League, lo scorso anno gli Himmelsblått erano incorsi in sconfitte pesanti, delle quali una, con il Real Madrid, in Spagna, addirittura umiliante (8-0). I giornalisti spagnoli avevano anche infierito, parlando di “falegnami vestiti da giocatori di calcio”.
La nazionale maggiore, in Francia, dopo essersi qualificata agli spareggi contro la Danimarca, è tornata a casa con le ossa rotte. Ora è in atto una rifondazione: la panchina è stata affidata a Janne Andersson, l’allenatore che ha portato il Norrköping al titolo, dopo 26 anni. Un lavoro durissimo per il tecnico, che dovrà gestire il dopo Ibrahimović, e che si troverà a dover lottare per la qualificazione ai mondiali in un girone durissimo, per via del diminuito peso nel ranking. Olof Lundh, vale a dire uno dei giornalisti sportivi più famosi della Svezia, preso atto del fatto che il selezionatore ha puntato su diversi elementi della passata gestione, più qualche giocatore che il tecnico aveva a sua disposizione quando allenava i Peking, si è espresso in modo pessimistico: “Difficile qualificarsi per i Mondiali del 2018. Vedo più realistica una qualificazione agli Europei 2020.”
Le squadre dell’Allsvenskan, nelle Coppe, sono cadute una dietro l’altra. L’eliminazione più pesante è stata proprio quella del Norrköping, perché avvenuta per mano di una squadra norvegese (il Rosenborg, diventato famoso anche da noi perché citato di recente come esempio da Arrigo Sacchi di squadra che vince solo in patria…): quindi, di un campionato vicino a livello geografico e di valori. Per fortuna il Göteborg, prima di cedere, ieri sera, aveva eliminato l’HJK Helsinki, squadra della Veikkausliiga finlandese (ma con grande fatica, però): altrimenti, il confronto con gli altri campionati nordici sarebbe stato perdente su tutta la linea.
Vedremo, insomma, il prossimo anno: probabilmente il Malmö (che resta favorito per la vittoria finale in campionato) potrà tornare in Europa e, vista la disponibilità economica, avere delle probabilità in più di fare bella figura. Ma per ora, come abbiamo visto, la Svezia resta terra di conquista per le squadre di campionati più forti, che vengono qua a prendere i giocatori migliori. Serve molto denaro per arrivare ai vertici, e rimanerci: e, attualmente, difficilmente, in Svezia, si troveranno persone disposte a spenderlo.