Fine settimana, in Svizzera, ricco, come sempre, di gol ed emozioni. Si è partiti con gli anticipi del sabato, che vedevano contrapposte lo Young Boys, che mercoledì si recherà in Germania a caccia dell’impresa nei preliminari di Champions League (si parte dalla sconfitta casalinga per 1-3) e il finora sorprendente Losanna. La partita si è conclusa con una pesantissima sconfitta per i romandi, che escono molto ridimensionati dallo Stade de Suisse. I bernesi, invece, lanciano un avvertimento chiaro, che è arrivato sicuramente a Mönchengladbach: la pelle dell’Orso (simbolo di Berna, come sappiamo) si vende solo dopo averlo ucciso.
Sconfitta (preventivata del resto) del Lugano a Basilea, ma il punteggio appare troppo punitivo rispetto alla prestazione offerta dai ragazzi di Manzo che, soprattutto nella prima frazione, hanno tenuto il campo abbastanza bene, contro i più quotati avversari. Bravi a interrompere le trame dei rossoblù, i bianconeri hanno peccato nella fase di impostazione, dove il centrocampo ha sofferto il confronto impari contro i renani (in difficoltà soprattutto Sabbatini); tuttavia, anche Mariani e Vécsei non sono riusciti a ripetere la bella prestazione casalinga contro il Sion. A fine primo tempo, rossoblù in vantaggio (manco a dirlo, su palla inattiva) con un colpo di testa di Sucky, su corner di Zuffi. Nella ripresa, Steffen (con un gran tiro dalla destra), Doumbia (conclusione da centro area in mezza rovesciata su passaggio volante di tacco di Delgado: davvero pregevole) e infine Lang, con una penetrazione palla a terra sempre da destra, hanno indirizzato la partita verso la sua prevista direzione. Di Rosseti, in contropiede, il gol della bandiera per i ticinesi. Prestazione, la sua, difficile da giudicare, visto il comportamento del resto della squadra, ma ha dimostrato grande abilità e capacità realizzativa nell’azione della rete bianconera: scatto palla al piede e testa alta su passaggio (uno dei pochi indovinati nella serata) di Sabbatini, e pallone sul secondo palo: potrebbe essere, finalmente, il tanto atteso finalizzatore dell’attacco luganese.
Negli incontri di domenica, il Lucerna, impegnato in casa con il Thun, si conferma la seconda forza del campionato. La rete, nel primo tempo, al 29′, dell’ex Bellinzona Neumayr è un vero capolavoro: tiro da fuori area, al volo, su respinta difettosa della difesa bernese, con parabola che si infila sotto l’incrocio dei pali della porta difesa da Faivre. Il raddoppio biancoblù al 53′: il gol è, ancora una volta, di Marco Schneuwly, sempre al posto giusto quando si tratta di mettere il pallone nel sacco. E nessuno, più di lui, ci sembra corrispondere alla celebre definizione del telecronista della RSI Armando Ceroni di “Brocch ch’el segna”, che tanto servirebbe alla nazionale rossocrociata. Detto, ovviamente con il massimo rispetto per il centravanti elvetico che, brocco, non lo è per niente. Ma non è finita: c’è ancora tempo, all’87’, per la rete di Oliveira: punteggio rotondo, secondo posto per i biancoblù e, probabilmente, soddisfazione anche oltre Gottardo, visto che il Thun, con 5 punti, resta dietro al Lugano.
Emozioni (ma non bel gioco) nella partita delle grandi in crisi, al Letzigrund di Zurigo. A passare in vantaggio per primi sono stati gli ospiti (che hanno ancora il presidente Constantin in panchina, assieme al secondo di Tholot Boumilat): contropiede di Fernandes, che serve a destra il libero Bia: per il belga, prendere la mira e mettere il pallone sul secondo palo, è un gioco da ragazzi. La reazione delle Cavallette è macchinosa, e si scontra con l’organizzazione difensiva vallesana: i biancorossi (che hanno recuperato Konaté, dentro dall’inizio, e Carlitos, subentrato al 60′ ad Akolo), si limitano all’essenziale, non cercano di strafare, e buttano via pochissimi palloni. Per i padroni di casa, è un problema soprattutto di testa: le facce dei giocatori e di Pier Tami, impietosamente riprese dalla televisione, dicono più di ogni cosa. Poi, all’85’, la frittata biancorossa: lancio in avanti di Lavanchy, errore della difesa sul fuorigioco che consente, a Tabaković, di presentarsi solo davanti al portiere: tocco facile sulla sinistra di Mitrjuškin, e palla in rete. Due minuti dopo, il GCZ passa addirittura in vantaggio: lancio lungo di Källström sulla destra per Munsy: scatto felino dell’ex Thun che, quasi dal fondo, mette al centro un pallone che nessun difensore vallesano intercetta: la sfera, dopo aver attraversato quasi tutta l’area, arriva giusta sui piedi del liberissimo Caio che, pressoché dal limite sinistro dell’area piccola, insacca, regalando alla sua squadra i tre punti e salvando, probabilmente, la panchina di Tami.
Nel posticipo, importante per la parte bassa della classifica, tra il Vaduz di Contini e il San Gallo, vittoria dei padroni di casa, con un gol per tempo (Costanzo all’8′ e Muntwiller all’86’). La squadra del Principato conferma, così, il suo buon momento di forma e sale addirittura, per effetto della differenza reti, al quarto posto in classifica, lasciando nei guai i biancoverdi di Zinnbauer, che hanno raggranellato , finora, solo tre punti.
Raiffeisen Super League svizzera- 5/a giornata
Grasshopper-Sion 0-1
Basilea-Lugano 4-1
Vaduz-San Gallo 2-0
Young Boys-Losanna 7-2
Lucerna-Thun 2-0
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