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Vuelta España 2016, una corsa molto nordista

Incentrata al nord. Questa la prima cosa che si nota nel disegno della Vuelta España 2016, edizione numero 71 della corsa iberica. Il terzo Grande Giro della stagione ciclistica 2016, infatti, è quasi interamente incastonato nella parte settentrionale della Spagna. Basti pensare che le prime sette frazioni sono tutte in Galizia.

La prima è la cronometro a squadre di 27,5 chilometri interamente pianeggiante da Ourense al Parque Natural de Castrelo de Miño. Poi Baiona chiama i velocisti ma al 3/o giorno c’è già il primo arrivo in salita in quel di Mirador de Ézaro. E l’indomani si replica con il traguardo posto sull’ascesa di San Andrés de Texeido. Ruote veloci nuovamente chiamate a farsi vedere nella 5/a tappa con arrivo a Lugo, mentre la sesta che si conclude a Luintra ha un finale che presta il fianco a chi ha abbastanza fantasia per costruire qualcosa di positivo. La 7/a frazione che termina a Puerto de Sanabria è disegnata per una fuga da lontano composta da uomini fuori classifica. L’8/a, invece è tutta pianeggiante. Anzi, quasi tutta. Perché gli ultimi 5 km portano all’arrivo sul Muro de La Camperona, con una rampa che prevede pendenze al 25% in alcuni tratti. Arrivo che è l’antipasto di un ricco trittico che prevede come primo l’Alto del Naranco nella 9/a tappa e come secondo i Lagos de Covadonga nella 10/a tappa. Il giorno di riposo giunge all’uopo. E si riprende nuovamente all’insù, dato che l’11/a tappa si conclude sull’ascesa di Peña Cabarga. Dopo quattro arrivi in salita consecutivi, nella 12/a tappa con traguardo a Bilbao e nella 13/a con conclusione a Urdax a darsi battaglia saranno i corridori fuori classifica che centreranno la fuga vincente. La 14/a tappa vede in programma una parentesi di Tour de France. La frazione si conclude sul Col d’Aubisque dopo che i ciclisti avranno nelle gambe altri 3 colli di 1/a categoria. E l’indomani 8/o traguardo in ascesa sul Sallent de Gállego. La 16/a tappa con arrivo a Peñíscola è invece dedicata ai velocisti, se sono ancora rimasti in gruppo a questo punto. Secondo giorno di riposo e nella 17/a tappa si torna a salire, dato che il traguardo è posto a Llucena. Interlocutoria la frazione di Gandía, nella 19/a tappa c’è l’unica cronometro individuale della Vuelta, con arrivo a Galp. Se c’è ancora qualcosa da chiarire, queste si chiariranno nella 20/a tappa sull’Alto de Aitana. Chi uscirà da quella frazione con la Maglia Rossa, si godrà la passerella di Madrid nella 21/a e ultima tappa.

Dal punto di vista dei favoriti, tre i nomi principali: Alberto Contador (Tinkoff), Nairo Quintana (Movistar) e Chris Froome (Sky), con quest’ultimo che insegue la doppietta dopo il successo al Tour de France. Da non sottovalutare la presenza del duo olandese della Lotto NL – Jumbo formato da Steven Kruijswijk e Robert Gesink, del sudafricano Louis Meintjes (Lampre-Merida), dei colombiani Miguel Ángel López (Astana, coadiuvato dagli azzurri Scarponi e Cataldo) ed Esteban Chaves (Orica – Bike Exchange), dello spagnolo David Arroyo (Caja Rural). E da rimarcare anche la presenza pattuglia dei “delusi dal Tour de France”. Emblema per tutti lo statunitense Tejay Van Garderen (BMC). Ma anche i francesi Warren Barguil (Giant-Alpecin) e Pierre Rolland (Cannondale) possono considerarsi far parte a pieno titolo di questa categoria. L’Italia può giocare le carte di Gianluca Brambilla (Etixx – Quick Step) e Davide Formolo (Cannondale).

Pochi invece i velocisti presenti in gruppo, considerata la scarsità numerica dei traguardi a loro disposizione. Da questo punto di vista si segnala la Dimension Data che ne porta tre: Farrar, Van Rensburg e il nostro Kristian Sbaragli. Da segnalare anche Van Bilsen (Cofidis), Arndt (Giant-Alpecin), Nielsen (Orica-Bike Exchange) e l’altro azzurro Niccolò Bonifazio (Trek-Segafredo).

Per quanto riguarda la pattuglia degli attaccanti, due nomi su tutti: Philippe Gilbert (BMC) e Simon Gerrans (Orica-Bike Exchange). E ovviamente non si può non fare il nome di Thomas De Gendt (Lotto-Soudal). L’Italbici si gioca le carte di Fabio Felline (Trek-Segafredo) e Davide Villella (Cannondale).

Una Vuelta “nordista” quindi. Ma che certamente non mancherà di dare spettacolo agli appassionati.