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Fantacalcio Serie A 2016/17: alla scoperta di… Thomas Vermaelen

L’esordio non è stato dei migliori. Doppio giallo nel preliminare di Champions League con il Porto, e Roma in dieci per più di un tempo, comunque brava a rimediare un 1-1 che lascia apertissima la porta per la fase ai gironi. Thomas Vermaelen, difensore classe 1985, nazionale belga, soprannominato Verminator per il suo stile tenace di difendere pallone e area di rigore, è arrivato nella capitale italiana consapevole che dovrà contribuire a rendere solido un reparto che non dovrà patire cali di tensione. La Juventus è una macchina da guerra: noi l’abbiamo detto, c’è il rischio che si festeggi per il secondo posto nella prossima Serie A, ma nonostante ciò c’è l’obbligo di provare a dare il massimo e tentare di dar fastidio alla Vecchia Signora.

Dunque, Vermaelen. I primi calci ad Anversa, nel Beerschot, prima di passare all’Ajax nel 2003. Sono gli anni in cui i lancieri puntano forte sul vivaio, sui giovani, e il belga trova un ambiente perfetto per migliorarsi, maturare, esplodere. La parentesi al Waalwijk, l’anno successivo, gli consente di accumulare minuti ed esperienza, e anche i primi gol: due, in un’Eredivisie chiusa dai gialloblù al nono posto. Risultato soddisfacente, e prestazioni superbe per il difensore, che si conquista il ritorno ad Amsterdam. E una maglia da titolare. All’Ajax ci rimarrà per sei anni, quando lascerà l’Olanda per via della chiamata dalla Premier League: l’Arsenal, di cui difenderà i colori fino al 2014, collezionando 110 presenze e 13 gol. Già: è anche un difensore che segna, Vermaelen, ed è anche questo che ha convinto Spalletti a portarlo nella Capitale. L’avventura in Inghilterra, paradossalmente, sarà quella meno prolifica: un solo trofeo, la FA Cup 2013-2014, contro le sei coppe alzate in Olanda e le sette in Spagna, con quel Barcellona che in soli due anni lo ha portato sul tetto di Spagna e d’Europa. Questa estate, la chiamata della Roma: arrivato in prestito con diritto di riscatto fissato a 10 milioni, ha preso il numero 15, quello che era di Pjanić, quasi come a voler dare un segnale ai tifosi: “niente rimpianti, bisogna guardare avanti”.

Lo prendiamo al Fantacalcio? Sì, ovvio. Perché – esordio disastroso a parte – è un difensore che sa fare il suo mestiere. Pilastro della nazionale belga, protagonista in negativo, vero, agli ultimi Europei, ha comunque una marea di esperienza e personalità, e soprattutto le qualità per confermarsi anche nella nostra Serie A. Difende e segna, cartellini nella media: può dirsi un buon innesto per qualsiasi squadra fantacalcistica, a prescindere dagli obiettivi stagionali.