L’arrivo a Lugano di Lorenzo Rosseti, attaccante dell’U21 azzurra, è il vero, grande “evento mediatico” di questa prima parte della stagione dei bianconeri. Il giocatore, classe 1994, aretino, la scorsa stagione a Cesena, in serie B (22 presenze, 4 gol), è arrivato qui grazie al patto di collaborazione tra il Lugano e la Juventus: la società torinese ha, infatti, preferito far fare al suo gioiello un anno in un torneo di vertice all’estero (anche se non di prima fascia), anziché un altro campionato nella Serie B italiana. Grande attenzione, ovviamente, da parte dei cronisti, attorno al centravanti, tanto che la società ticinese ha deciso di predisporre, per lui, una conferenza stampa separata, della quale vi diamo conto in questa sede (fonte: FC Lugano).
Ecco, di seguito, le principali dichiarazioni rilasciate dal giovane attaccante azzurro: “Cosa penso di Lugano, e che aspettative ho? Sono arrivato da poco, devo ancora capire tante cose. Mi sembra però che la realtà sia molto simile all’Italia, e mi auguro che questo mi sia d’aiuto per integrarmi nel migliore dei modi. Quanto alle aspettative, preferisco non crearmene troppe. Voglio fare del mio meglio e crescere, partita dopo partita, per essere utile alla squadra.”
“Per me questa è una stagione importante: sarà il mio ultimo anno nella U21, a giugno ci saranno gli Europei e, ovviamente, vorrei poter essere convocato. Molto dipenderà, quindi, da quello che succederà qui: fare bene a Lugano, aiutare la squadra, provare a fare risultato da subito (sabato sera i ticinesi saranno in trasferta a Basilea – ndr- ) è la mia prospettiva immediata.”
“So che mi hanno cercato parecchie squadre, in Italia. Quando mi hanno parlato di questa possibilità, ho potuto parlare con Manzo, e devo dire che ha saputo trovare gli argomenti giusti. Cercavo un’esperienza diversa, e quindi le nostre esigenze si sono incontrate: spero tanto di poter ricambiare la sua fiducia: credo che il mister mi possa aiutare molto a crescere. Ho 22 anni, devo migliorare in alcune cose e sono certo che, ascoltandolo, non potrò che fare bene.”
“In quale ruolo mi vedo meglio? Sono una prima punta, ma mi ritengo versatile: posso anche fare la seconda punta o giocare all’esterno. Non mi vedo come centravanti-boa: preferisco attaccare la profondità, e cercare i compagni: mi piace giocare per la squadra, essere utile. La forma fisica? Ho fatto la preparazione con la Juventus, ma ho disputato per ora solo amichevoli. Certo, allenarsi con campioni di quel livello è un’esperienza fantastica e stimolante, che giudico importante per la mia crescita come giocatore. I miei compagni hanno già disputato partite di campionato e Coppa, quindi cercherò di raggiungere la condizione migliore nel più breve tempo possibile, per poter essere a disposizione di Manzo e del gruppo.”
“Se conoscevo qualcuno del Lugano? Contro Ponce non ho mai giocato, lui ha disputato il campionato Primavera; io, invece, già da un paio d’anni mi trovo in prestito con prime squadre (Atalanta e lo scorso anno Cesena – ndr- ). Donis? Abbiamo fatto il ritiro con la Juve insieme, ma è andato a Nizza prima che potessimo parlare di Lugano. In Svizzera ho disputato due partite con le nazionali U19 e U20, e mi è capitato di affrontare Embolo. Conosco giocatori che oggi sono in Svizzera, e che sono passati dall’Italia, come Bjarnason e Doumbia. Non ho un’idea precisa della situazione tecnica della Super League: credo che si tratti di un calcio di livello buono, soprattutto per un giovane che vuole crescere: basta guardare la qualità delle squadre nazionali.”
“Gli allenamenti? Sono qua da poco, e poi le sedute di preparazione alla stagione (corsa e possesso palla) sono differenti da quelle che si fanno durante il campionato, dove il lavoro è più focalizzato sugli aspetti tattici, e tarato sugli avversari che si vanno a incontrare. Poi, ovviamente, ogni allenatore ha i propri metodi. Lo spogliatoio mi sembra tranquillo: ci sono molti giovani, e anche qualche giocatore esperto. A prima vista, è un gruppo buono e unito: in allenamento ci si aiuta, e mi sembra un’ottima cosa.”