Finalmente. Gli appassionati di ciclismo hanno esclamato a gran voce questo avverbio non appena hanno conosciuto l’altimetria del circuito dei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro 2016. Finalmente, dopo aver assistito a Mondiali assegnati su circuiti davvero insulsi, è il turno di un tracciato degno di una grande prova come quella olimpica. Un tracciato duro, che ricorda quello del Mondiale di Sallanches 1980. Un tracciato dove a vincere sarà un campione.
Sono 241,5 i chilometri di gara. Dopo una prima parte lungo la costa, si entra nel circuito di Grumari. I corridori dovranno percorrere 4 giri di un anello che comprende due salite. La prima, quella di Grumari, è lunga 1,2 km con una pendenza media del 7% e una punta del 13%. La seconda, quella di Grota Funda, è di 2,1 km con pendenza media del 4,5% e massima del 6%. Poi si ritorna verso Rio de Janeiro, dove si entrerà nel circuito di Canoas, da percorrere 3 volte. Un circuito che prevede la rampa di Tijuca. Un’erta di ben 8,9 chilometri con pendenza media del 6% e punte che arrivano a superare il 20%. L’ultima volta che si transiterà in vetta mancheranno 20 km al traguardo, divisi tra discesa e pianura.
Un circuito veramente impegnativo. Lo spettacolo per i tifosi non mancherà.