Fantacalcio Serie A 2016/17: i centrocampisti
Corsa e polpacci scolpiti o piedi raffinati, capaci di illuminare il gioco quando meno te lo aspetti? Quello del centrocampo è un reparto composito, in cui c’è di tutto. Ed è proprio qua, nella zona nevralgica del gioco, che spesso si decide un Fantacalcio. Non vi è dubbio che un centrocampista alla Pjanić o alla Candreva possa fare la differenza tra una squadra buona e una con serie possibilità di vittoria, ma è importante tenere d’occhio il portafoglio! E poi ci sono i gregari, quelli che conducono la loro “vita da mediano”: non sottovalutateli, il campionato è lungo e avrete bisogno anche di loro!
LA QUALITÀ SI PAGA – Quanto più un centrocampista ha numeri d’attaccante, tanto più vale e sale di prezzo durante l’asta. Questa è la regola madre quando si mette all’asta un giocatore di questo reparto e bisogna tenerla a mente, se non si vuole rischiare di farsi prendere la mano e spendere troppo (o troppo poco). Anche se ha cambiato casacca, Miralem Pjanić è uno con cui si corre questo rischio: l’asso del centrocampo bianconero calcia le punizioni, segna, serve assist e fa il caffè (!), di più non gli si può chiedere. Costa tanto? Non fate gli spilorci, la qualità si paga. Allo stesso livello del bosniaco c’è un tris di campioni indiscussi, per i quali si preannunciano aste al cardiopalma: il napoletano Marek Hamšík e gli interisti Antonio Candreva e Ivan Perišić. Hanno bisogno di poche presentazioni, con loro i bonus sono garantiti e tanto vale mettere mano ai risparmi per accaparrarsene uno. Un gradino sotto, ma non meno appetibili, i romanisti Nainggolan e Perotti, il viola Borja Valero, l’interista Brozović, i laziali Biglia e Felipe Anderson, i milanisti Bonaventura e Suso, l’atalantino Gómez, l’empolese Saponara e il granata Ljajić, un po’ a sorpresa nella lista dei centrocampisti. Discorso a parte per i volti nuovi del centrocampo dell’Inter, João Mário e soprattutto quell’Éver Banega che a Siviglia ha dettato legge, ma che in Italia deve dimostrare ancora tutto il suo valore. Teneteli d’occhio, senza perdere la testa.
LE POSSIBILI SORPRESE – Con la partenza di Pjanić, l’azzardo più grande del listone risponde al nome di Kevin Strootman. Il centrocampista olandese della Roma, dopo due anni a dir poco travagliati, è pronto a riprendersi in mano il reparto giallorosso e la sua carriera. Scommessa vera e propria, ma vale l’investimento (che, vista l’abbondanza di qualità nel reparto, si prospetta contenuto). Ma le sorprese non finiscono qui, perché le tre neopromosse hanno parecchio materiale da cui attingere: nel Cagliari di Rastelli, per esempio, spiccano Ioniță e João Pedro, col moldavo che ha dimostrato l’anno scorso di essere capace di presentarsi spesso e con qualità in zona bonus e il brasiliano, rigorista e faro della trequarti rossoblù, che nella serie cadetta ha fatto sfracelli (13 gol e 8 assist in 38 partite). Anche Pescara e Crotone hanno profili intriganti: l’albanese Memushaj (rigorista da 11 gol e 7 assist nello scorso torneo) e il giovane azzurro Capezzi (regista e mente del centrocampo dei Pitagorici, uno che ha nelle corde anche qualche bonus) possono fare al caso vostro. Due sorprese anche nel Bologna: Simone Verdi nel finale dello scorso campionato, con la maglia del Carpi, ha dimostrato le sue qualità e quest’anno avrà un maestro come Donadoni; Ladislav Krejčí, esterno offensivo ceco, ha qualità ed esperienza a sufficienza per lasciare subito il segno in Serie A (gioca prevalentemente sulla sinistra e in carriera ha sempre timbrato il cartellino in termini di reti e assist ai compagni). Le vie del listone sono infinite e se non riuscite a piazzare una di queste scommesse, non abbattetevi, perché potete fare un pensierino su uno dei tanti volti nuovi della Serie A: Rodrigo de Paul (talento argentino dell’Udinese, uno dai piedi vellutati), Franck Kessié (ivoriano dell’Atalanta, protagonista di un campionato strepitoso in B col Cesena), Karol Linetty (il neo blucerchiato ha sfornato 7 assist nella stagione 2015/16 con la maglia del Lech Poznań) e Carlos Embalo (ala del Palermo, l’anno scorso col Brescia 5 gol e addirittura 11 assist).
PRENDITELO TU! – Il listone abbonda di nomi che è meglio non ritrovarsi in rosa, perché quella del mediano è una vita difficile: non tutti hanno la fortuna si provare la gloria del gol, ci sono quelli destinati a correre, picchiare e collezionare cartellini. Nel novero dei centrocampisti da horror mettiamo l’intramontabile Felipe Melo, anche l’anno scorso sul suo solito standard: sei gialli, due rossi e una fantamedia al di sotto della sufficienza. Ma il brasiliano dell’Inter non è il solo: Daniele De Rossi, nonostante un discreto Europeo, è calato parecchio negli anni (ha raccolto venti ammonizioni negli ultimi due campionati); l’atalantino Carmona è reduce da una stagione altalenante (causa infortuni) e il suo rendimento è tutto da provare; il viola Badelj è un perno importante del centrocampo di Paulo Sousa, ma ha prevalentemente compiti di rottura (difficilmente va a punti); il rossonero Montolivo è fra le più grandi delusioni del calcio italiano dell’ultimo decennio (non è detto, poi, che Montella punti ciecamente su di lui); infine, il palermitano Jajalo è un altro da evitare, perché gioca tanto e segna pochissimo. Ma questi sono solo alcuni esempi di centrocampisti da lasciare ai vostri amici, la lista è ben più lunga: Acquah, Barreto, Cigarini, Dessena, Gazzi, Radovanović e Sturaro difficilmente vi fanno svoltare e al massimo potete prenderne uno solo per completare il reparto. A questi aggiungiamo Claudio Marchisio: il forte centrocampista della Juventus è ancora ai box per la rottura del crociato e difficilmente vedrà il campo prima di dicembre.
LA NOSTRA SCELTA – Pensando a un ipotetico reparto composto da otto centrocampisti, l’ideale sarebbe riuscire a piazzare due, tre colpi super, altrettanti gregari dalla titolarità indiscussa e un paio di scommesse. Uno fra Perišić e Candreva è quasi d’obbligo, assieme a un altro centrocampista in grado di portare bonus alla causa: Bonaventura, Perotti e Ljajić sono i nostri preferiti. Poi c’è gente come Allan, Missiroli, Baselli e Benassi, che definire “gregari” forse è irriverente. Un reparto titolare composto da quattro nomi fra questi citati sarebbe più che dignitoso, per la panchina, poi, ci sono le soluzioni a basso costo: Padoin, Kurtić, Magnanelli, Kucka, Verre e Taïder sono solo alcune. In quanto alle scommesse, noi faremmo carte false almeno per uno fra Memushaj e João Pedro. Difficile prenderli entrambi senza un esborso esagerato, ma un tentativo va fatto.
LA GUIDA CON I CONSIGLI PER L’ASTA