La ricca estate di Ferrero
La Sampdoria è reduce da una stagione con più ombre che luci: all’eliminazione precoce dai preliminari di Europa League, per mano del Vojvodina, era seguito un periodo brillante in campionato (vedi rimonta a Napoli e pareggio interno con l’Inter), salvo poi incrinarsi ogni singolo equilibrio all’interno del meccanismo guidato da Zenga. Così arrivò Montella, un allenatore che storicamente gradisce un centrocampo di qualità (sacrificando volentieri un po’ di quantità) e attaccanti mobili, in grado di non dare punti di riferimento ai difensori avversari. In pratica il contrario della rosa che aveva a disposizione, e infatti arrivò poco più che una salvezza, per di più conquistata solo nelle ultime giornate.
Fatta questa doverosa premessa, il tecnico e i tifosi sono più che preoccupati per la situazione attuale della Sampdoria. Oltre all’addio di Éder – avvenuto nello scorso gennaio – che ha privato la formazione blucerchiata del calciatore probabilmente più pronto in rosa, in questa sessione di mercato hanno già fatto le valigie Fernando, Correa e Soriano, per un totale di 41,5 milioni di euro di incasso e un notevole abbassamento della qualità tecnica della rosa. Giampaolo ha già fatto sapere nelle sedi opportune di essere preoccupato in vista della prossima stagione, specie perché a centrocampo il solo Cigarini non può compensare tutte quelle partenze.
In totale la Samp ha investito circa una decina di milioni di euro in cartellini: 4 per Schick dello Sparta Praga, 3 per Linetty e Cigarini, mentre Castán e Djuricic sono arrivati a parametro zero. Tante scommesse che potrebbero rivelarsi vincenti ma, allo stesso modo, potrebbero essere un pericoloso buco nell’acqua. L’eventuale arrivo di Bruno Fernandes dall’Udinese, in questo senso, potrebbe non bastare al solo Giampaolo perché Álvarez ha dimostrato di non avere il dinamismo necessario per poter giocare da mezz’ala e serve, quindi, qualcuno che possa garantire un apporto a entrambe le fasi di gioco.
In questo momento la Sampdoria è la classica squadra che potrebbe occupare una piazza nella parte sinistra della classifica, nel caso anche solo un paio di acquisti si rivelassero azzeccati (come Djuricic e Schick, attorno ai quali c’è grande curiosità) così come potrebbe avverarsi l’incubo retrocessione scampato nella stagione scorsa. Il problema principale, in ogni caso, riguarda Ferrero: cosa vuole fare “da grande” il presidente blucerchiato? Perché soltanto due stagioni fa si sprecavano gli slogan relativi ai grandi investimenti che avrebbe fatto, alle ambizioni smisurate e alla volontà di vedere la Sampdoria in Champions League insieme alle altre grandi d’Europa. Per farlo serve almeno reinvestire i soldi provenienti dalle cessioni dei calciatori valorizzati dalla Sampdoria, impiegandone una parte per giovani scommesse da valorizzare e gli altri per giocatori già affermati, almeno a livello di campionato italiano, e magari non sul viale del tramonto come Eto’o. Proseguendo su questa strada c’è il rischio che, prima o poi, i tifosi perdano fiducia nella società e i migliori allenatori italiani decidano di non sedersi sulla panchina blucerchiata, ben consci delle poche possibilità di crescita.