Home » Tennis, ATP Masters 1000 Toronto: 30 e lode per Nole

Novak Djokovic si mangia un’altra fetta di storia della racchetta moderna. Il numero 1 del mondo vince in finale nell’ATP Masters 1000 di Toronto superando Kei Nishikori in 2 set e diventa il primo giocatore ad aggiudicarsi 30 titoli nei Masters staccando Nadal fermo a 28. Per Nole questo è il  quarto titolo qui in Canada, secondo solamente a Ivan Lendl (6 sigilli).

Nell’Aviva Centre la partita regala pochissimi brividi, troppo il divario tra l’attuale dominatore ATP e il samurai giapponese. I due finalisti scendono in campo sotto un cielo carico di nuvole che minacciano costantemente pioggia.Il serbo parte concentrato e incurante del meteo piazza il break nel quarto gioco per poi andare a chiudere il primo parziale in scioltezza per 6-3, tra lo sconforto e la frustrazione di Nishikori che non riesce a trovare una via per scalfire il solido e inossidabile schema tattico dell’avversario.

Statisticamente il numero 1 ATP è 44-0 quest’anno quando vince la prima partita. Un dato imbarazzante che delinea chiaramente come le possibilità di rimonta del nipponico siano pressochè nulle. Come pronostico infatti Novak vola avanti 5-3 anche nel secondo parziale andando a servire per il match, ma è proprio in questo frangente che Nishikori ripaga il prezzo del biglietto ai tanti spettatori canadesi presenti regalando un sussulto ad una partita che sembrava ormai finita: strappa il servizio al forte avversario portandosi sul 5-5 e riaprendo il set in un baleno. Il passaggio a vuoto subìto, non scoraggia però il serbo che riprende immediatamente il comando operando il contro-break prima di chiudere la contesa per 6-3, 7-5 in nemmeno un’ora e mezza di ostilità.

Toronto chiude i battenti lasciandoci in memoria un alieno che in stagione ha raggiunto 14 finali su 15 disputate, un Nishikori ancora alla ricerca del primo sigillo nei 1000 (0-3) e un torneo che ha spianato la strada alla facile vittoria del ragazzo di Belgrado anche grazie alle tantissime defezioni dei suoi più ostici avversari.

Il circuito ATP ora si prende un pausa per seguire da vicino le olimpiadi di Rio (4-14 agosto) dove Djokovic proverà a mettersi al collo anche la medaglia d’oro, ma dovrà guardarsi dal ritorno sulla scena sia di Murray che di  Nadal, pronti a contendergli il metallo più pregiato. Obbiettivo per tutti è cercare di fermare un dominio costante e far sventolare sotto il cielo brasiliano una bandiera che non sia quella serba.

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