Un campione d’Europa al servizio del Cagliari di Giulini. Se il patron rossoblù, due anni fa, ha pagato a caro prezzo l’inesperienza sua e quella della rosa messa a disposizione di Zeman, stavolta non vuol più sbagliare. L’ingaggio a parametro zero di Bruno Eduardo Regufe Alves, meglio noto come Bruno Alves, è da intendersi in questo senso: esperienza e caratura internazionale al servizio della difesa di Rastelli. Alves, portoghese di origini brasiliane, compirà 35 anni il prossimo novembre, ma è ancora un calciatore integro, capace di regalarsi la gioia del titolo europeo con la sua Nazionale appena un mese fa. Giramondo, di ruolo centrale difensivo, fa del temperamento e della prestanza fisica le sue armi principali. Bravo nel gioco aereo, è dotato di un destro micidiale (in passato ha segnato più volte su punizione). Unica pecca non da poco: spesso perde la testa ed entra sull’avversario in maniera a dir poco scomposta, finendo inevitabilmente sul taccuino dell’arbitro.
Cresciuto calcisticamente nel Varzim, già a 16 anni viene ingaggiato dal Porto e con la maglia delle riserve del prestigioso club lusitano si fa le ossa per tre stagioni. Dopo questa esperienza, una serie di prestiti al Farense, al Vitória Guimarães e all’AEK Atene. Rientrato alla base, nel 2005, disputa cinque stagioni col Porto, guadagnandosi pian piano la maglia da titolare e un posto in Nazionale. In questi anni, Bruno Alves diventa un difensore di caratura internazionale, gioca in Champions e vince quattro volte la Primeira Liga. Nel 2010 è tempo di cambiar aria: ad attenderlo lo Zenit San Pietroburgo, con il quale Alves vince due campionati russi, prima di trasferirsi in Turchia, al Fenerbahçe, per togliersi lo sfizio di vincere il titolo anche con i gialloblù. Dopo tre campionati in Turchia e la storica vittoria agli Europei con la maglia del suo Portogallo, Bruno Alves si appresta a giocare l’ennesima scommessa della sua vita: il Cagliari e i suoi tifosi attendono il loro Campione d’Europa.
Lo prendiamo al Fantacalcio? Sì, ma senza esagerare con le puntate e comunque come rimpiazzo ai tre titolari. La qualità e l’esperienza del giocatore, unite alle discrete possibilità di ritagliarsi un posticino da titolare al centro della difesa rossoblù, fanno sì che quello di Bruno Alves sia un nome su cui puntare durante l’asta. Tra l’altro, nel corso della carriera, il portoghese ha sempre timbrato il cartellino (i 28 gol con la maglia dei club più gli 11 in Nazionale sono un buon bottino), sfruttando le sue abilità nel gioco aereo e nelle punizioni. Però, pesano come un macigno gli oltre cento cartellini gialli (e i sei rossi) collezionati. È uno che ogni tanto perde la testa, aspettiamoci qualche “brunata” anche in Serie A. Tenetelo in considerazione, ma non fate follie.