Editoriali

Si festeggerà per il secondo posto

Triste dirlo, ma è così. Lo scudetto 2016/2017 è già in archivio adesso, che manca un mese all’inizio della nuova stagione. A meno di un’ecatombe in casa bianconera, gli acquisti di Pjanić, Dani Alves, Benatia, Pjaca e Higuaín non lasciano spazio a repliche: la Juventus dominerà anche la prossima stagione, e fa nulla che Pogba, con ogni probabilità, andrà via: la squadra bianconera, anche senza il centrocampista francese, sarà di gran lunga superiore a qualsiasi altra contendente, se le cose rimarranno così (e a quanto pare, rimarranno così).

Merito di una dirigenza che ha lavorato bene, sotto ogni aspetto. Imprenditoriale, prima di tutto; perché dopo gli anni di B di un decennio fa, pian piano in casa bianconera hanno saputo risalire la china, e piazzarsi dinanzi a tutti già quattro anni fa. Nelle stagioni a seguire, poi, fino all’ultima appena conclusa, la Juve non ha fatto altro che vincere, addirittura in scioltezza, e convincere. Imprenditorialmente, ha stupito la Juventus, dicevamo. Ovvero, costruendo lo Juventus Stadium prima, il J Medical dopo, e consolidando nel tempo le basi societarie e tecniche, con gli anni di Conte esaltanti e quelli di Allegri prorompenti, volti a spingere fuori dai confini nazionali i limiti di una squadra che due stagioni fa ha rischiato di vincerla – prematuramente – la Champions. E quest’anno, fidatevi, ha tutte le carte in regola per farlo.

Higuaín, dunque, ultimo acquisto in ordine di tempo di una società che rispetto a tutte le altre sta dimostrando di possedere una marcia in più. D’altronde, lo ha sottolineato anche James Pallotta, presidente della Roma, una delle principali concorrenti per il titolo, per quanto possibile, della macchina da guerra bianconera: il budget a disposizione della Vecchia Signora non può essere minimamente paragonato a quello di qualsiasi altra squadra in Italia. La Juventus sta gestendo bene tutto: finanze, dirigenza, società, tutto. Sta riuscendo a oltrepassare i propri limiti, sta permettendosi il lusso di osare. Ovvero, spendere novanta milioni in due anni per un attaccante che l’anno prossimo compirà trent’anni. Può farlo, lei. Può farlo, la Vecchia Signora. Deve farlo, correndo tutti i rischi del caso. Perché solo rubando il faro del gioco alla concorrente giallorossa, il super bomber all’antagonista azzurra, e consolidando la BBC con gli innesti difensivi di Benatia e Dani Alves, può urlare ancor più forte la volontà di non avere eguali, in Italia. Con Pjaca, inoltre, che in ottica futura è un giocatore che può solo crescere, e fare bene.

Dunque, la Juve c’è, e Pogba? Beh, andrà via, e il suo addio sarà ininfluente, anzi: consentirà ai bianconeri di rimpinguare le casse societarie e piazzare una plusvalenza atomica (ricordiamolo per l’ennesima volta: il francese è stato preso a parametro zero, quattro anni fa, proprio dal Manchester United che adesso lo rivuole per 110 milioni di euro. Centodieci. E qua ribadiamo che dietro a tutto ciò c’è la regia straordinaria di un genio: lui). Complimenti, Vecchia Signora. A prescindere dal tifo, a prescindere dalle gelosie e dalle invidie che inevitabilmente nascono nell’animo di chi non tifa per te. Complimenti, Juventus: grazie a te, l’Italia può sperare di tornare a sorridere in Europa. Ma per colpa tua, a maggio dell’anno prossimo, è possibile trovare chi festeggerà con bandiere spiegate e clacson e tamburi una seconda posizione che varrà come uno Scudetto, in un campionato di calcio a 19 squadre.

Published by
Alex Milone