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Tour de France 2016, le pagelle dei protagonisti

La centotreesima edizione del Tour de France è arrivata alla conclusione con la vittoria finale di Chris Froome (Team Sky): intanto su MondoPallone.it sono pronte ad arrivare le attese pagelle di una delle più importanti competizioni ciclistiche.

Chris Froome (Team Sky): 9,5 – Il “keniano bianco” si aggiudica per la terza volta la vittoria del Tour de France. Al contrario degli anni passati, non riesce a fare la differenza in salita, nonostante sia da considerare l’incidente sul Mont Ventoux mentre era all’attacco. Conquista la vittoria di tappa a Bagnerès de Luchon, attaccando in discesa, mentre nelle due cronometro consolida il proprio vantaggio sui diretti rivali, aggiudicandosi anche la cronoscalata di Mègeve. La sua vittoria è il segno dello strapotere del Team Sky, sempre pronto a controllare la corsa e anche a narcotizzarla.

Romain Bardet (AG2R La Mondiale): 8 – Il francese è praticamente l’unico degli uomini di classifica capace di attaccare e riuscire a fare la differenza. Il suo attacco, avvenuto nella diciannovesima tappa, gli ha permesso di involarsi in discesa e di arrivare per primo sul traguardo di Saint Gervais Mont Blanc. Successo che gli permette di assicurarsi il secondo posto in classifica generale, ottenuto grazie a una regolarità mai vista nelle corse da tre settimane da parte del transalpino.

Nairo Quintana (Movistar): 4,5 – Il colombiano è una tra le delusioni di questa edizione del Tour de France. Non riesce praticamente mai a fare la differenza in salita e il più delle volte, se non staccato, è alla ruota di Froome. Si ritrova al terzo posto quasi casualmente, steccando nelle due cronometro. Evidentemente la lezione dello scorso anno non gli è bastata: se nella precedente edizione ci provò alla penultima tappa, quest’anno non ci ha praticamente mai provato.

Adam Yates (Orica-BikeExchange): 8 – Ottimo quarto posto per il giovane corridore inglese, che ha conquistato anche la Maglia Bianca. Regge per gran parte delle tre settimane, eccezion fatta, oltre alle due prove contro il tempo (anche se nella prima non si è comportato malissimo), per la diciannovesima tappa, quando ha perso secondi importanti che non gli hanno concesso di salire sul podio.

Richie Porte (BMC): 7 – Partito in sordina a causa di una foratura nella prima settimana che gli ha fatto perdere due minuti, il tasmaniano è riuscito a chiudere per la prima volta una corsa da tre settimane con l’intento di fare classifica. Si dimostra, insieme a Froome, come uno tra i più forti in salita: paga un po’ di esuberanza, ma il quinto posto finale è un risultato positivo.

Alejandro Valverde (Movistar): 7 – Reduce dal podio al Giro d’Italia, lo spagnolo era un’incognita. Si dimostra come una tra le più piacevoli sorprese di questo Tour de France, soprattutto in casa della Movistar, in cui filtra molta delusione per quanto fatto vedere da Quintana.

Joaquim Rodríguez (Katusha): 6,5 – Nelle stagione del ritiro, riesce a comportarsi più che discretamente in salita, pagando il suo punto debole, le prove contro il tempo. Non riesce a fare la differenza, ma il settimo posto in classifica generale è meritatissimo.

Louis Meintjes (Lampre-Merida): 7 – Anche il giovane sudafricano è una tra le piacevoli sorprese di questo Tour, in quanto capace di cogliere un ottimo ottavo posto in classifica generale, sicuramente un buon punto di partenza per gli anni a venire. Paga le cronometro, ma questo è un aspetto su cui migliorare per fare grandi cose. Nulla da dire sul suo comportamento in salita, essendo riuscito a reggere praticamente sempre il passo dei migliori.

Daniel Martin (Etixx-QuickStep): 6 – Arrivato in Francia con l’intento di curare la classifica generale, l’irlandese coglie il nono posto in classifica generale. Molto spesso è andato in difficoltà, ma è riuscito a reagire e a non sprofondare, non allontanandosi così dai migliori.

Roman Kreuziger (Tinkoff): 5,5 – Designato capitano dopo il ritiro di Contador, si dimostra ancora acerbo per curare la classifica generale al Tour de France con ambizioni da podio. Rimandato alle prossime edizioni. Da apprezzare comunque il coraggio di attaccare da lontano nella penultima tappa.

Bauke Mollema (Trek-Segafredo): 6 – Piacevole sorpresa nelle prime due settimane, è costretto a rinunciare alle sue ambizioni da podio a causa di una caduta in discesa nella diciannovesima tappa. Riesce comunque a reagire e a non perdere tantissimo, concludendo però in undicesima posizione nella classifica generale.

Fabio Aru (Astana): 6 – Un’improvvisa crisi nella penultima tappa impedisce al sardo di giocarsi le sue carte per conquistare il podio. Fino ad allora era stato sempre con i migliori, perdendo dei minuti nella prima cronometro e nella tappa di Andorra Arcalis. In crescita nella terza settimana, stava recuperando, anche grazie alla splendida cronoscalata. Aveva messo a lavorare anche la sua squadra, ma la crisi sul Col de Joux Plane ha rovinato i suoi piani, minando anche le sue ambizioni.

Pierre Rolland (Cannondale Drapac): 4,5 – Sempre presente nelle prime fasi di corsa, la caduta nella discesa dal Col de Peyresourde ne mina la condizione, fino ad allora eccellente. E così sono saltate, per l’ennesimo anno, anche le ambizioni di curare la classifica generale. Rimandato al prossimo anno.

Alberto Contador (Tinkoff): sv – Caduto due volte nelle prime due tappe, lo spagnolo non riesce a rendere al meglio. La sua pedalata non è efficace come vorrebbe e, anche a causa della febbre, è costretto al ritiro dopo una settimana di corsa. E lo stesso Tour ne ha risentito, con l’assenza dei suoi spettacolari attacchi.

Thibaut Pinot (FDJ): 4 – Partiva con l’ambizione di lottare per il podio, doveva essere il suo anno ma per il francese sono arrivate solo delusioni, considerato l’ampio terreno perso già sulle prime salite.

Rafal Majka (Tinkoff): 8 – Ritiratosi Contador, il polacco ha avuto carta bianca per cercare di assicurarsi la Maglia a Pois. E la classifica degli scalatori è riuscito a vincerla, correndo sempre all’attacco nelle tappe di montagna. L’unico neo è stato non raccogliere alcun successo di tappa, ma lo scalatore della Tinkoff deve reputarsi soddisfatto per aver bissato la conquista della Maglia a Pois del 2014.

Vincenzo Nibali (Astana): 7 – Arrivato in Francia senza l’ambizione di curare la classifica generale, è un gregario di lusso al servizio di Fabio Aru. Spesso all’attacco, va anche vicino al successo di tappa, con l’obiettivo di curare la propria condizione in vista dell’Olimpiade. Chiude in crescendo, il che fa ben sperare.

Thomas De Gendt (Lotto Soudal): 6,5 – Vincitore della tappa del Mont Ventoux, il belga ha corso un Tour de France più che sufficiente, considerando anche il prestigioso successo conquistato e mettendo in mostra le sue doti da scalatore con attacchi da lontano.

Jarlinson Pantano (IAM Cycling): 7 – Tra le note positive di questa edizione del Tour de France, il colombiano è riuscito a mettersi in mostra nelle fughe a lunga gittata, cogliendo anche un successo di tappa. E chissà che in futuro non possa anche a puntare a qualcosa di più prestigioso…

Julian Alaphilippe (Etixx-QuickStep): 6,5 – Intenzionato a curare la classifica generale, sul finire della prima settimana ha perso diversi minuti che hanno compromesso il suo intento. Ha chiuso in crescendo nella terza settimana, ritrovandosi sempre in fuga: le sue ambizioni quest’anno si sono imbattute in una bocciatura, ma in futuro il francese potrà sicuramente dire la sua anche nelle corse da tre settimane.

Tejay van Garderen (BMC): 4 – Paga il dualismo interno con Porte: dopo aver retto nelle prime due settimane, senza comunque riuscire a fare la differenza, nelle ultime tappe di montagna perde diversi minuti, uscendo di classifica. Bocciato, per l’ennesimo anno: lo statunitense è chiamato a svoltare nelle corse da tre settimane, cercando una maturità mai ottenuta in tal senso.

Ilnur Zakarin (Katusha): 6,5 – Reduce da un Giro d’Italia concluso in anticipo a causa di una bruttissima caduta, il russo di mette in mostra nella terza settimana, grazie a una condizione sempre in crescita. Coglie un importantissimo successo nella tappa di Finhaut Emosson, grazie a un attacco da lontano.

Stephen Cummings (Team Dimension Data): 6,5 – Uomo da fuga da lunga gittata, riesce a mettersi in mostra in diversi attacchi, cogliendo un successo di tappa grazie proprio a un attacco da lontano.

Tom Dumoulin (Giant-Alpecin): 8 – A cronometro è l’uomo del momento: l’olandese conquista il successo nella prima corsa contro il tempo, piazzandosi invece al secondo posto nella cronoscalata. Coglie il successo di tappa anche nella frazione di Andorra Arcalis. Una brutta caduta lo costringe al ritiro, col rischio di perdere un possibile protagonista all’Olimpiade.

Peter Sagan (Tinkoff): 10 – Tre successi di tappa, tanti piazzamenti e, quando necessario, al servizio della squadra come gregario, vedasi la penultima frazione, quando ha prestato aiuto a Kreuziger, protagonista di un attacco da lontano. Un Tour de France corso davvero in maniera esemplare, con la Maglia Verde conquistata meritatamente.

Mark Cavendish (Team Dimension Data): 8 – Quattro successi di tappa, un bottino davvero invidiabile dopo qualche anno non vissuto da protagonista. Eccellente, come voto meriterebbe un bel 9, scalato di un solo voto per il ritiro causa preparazione all’Olimpiade quando la Maglia Verde sembrava sfumata.

André Greipel (Lotto Soudal): 6,5 – Un successo di tappa, quello della passerella di Parigi, che riscatta un Tour de France con più ombre che luci corso dal tedesco.

Alexander Kristoff (Katusha): 5 – Solo qualche piazzamento il magro bottino del velocista russo: nonostante l’impegno profuso, i risultati non sono arrivati.

Marcel Kittel (Etixx-QuickStep): 6,5 – Dopo le volate vinte al Giro d’Italia, il velocista tedesco non è riuscito a ripetere lo strapotere mostrato nella Corsa Rosa, conquistando un solo successo di tappa.

Michael Matthews (Orica-BikeExchange): 6,5 – Una tappa conquistata grazie a una fuga da lontano e a un ottimo lavoro di squadra: non riuscendo a emergere nelle volate, l’australiano è riuscito a trovare un successo in modo alternativo, grazie a un attacco da lontano.

Greg Van Avermaet (BMC): 7 – Prima settimana di Tour de France eccezionale, col belga in Maglia Gialla e capace di cogliere un fondamentale successo di tappa. Tornato nei propri ranghi, si mette al servizio della squadra correndo discretamente nella seconda parte della competizione.