Editoriali

E se fosse un calciomercato gattopardesco?

Siamo tutti col fatto sospeso in attesa delle ufficialità relative al destino di Pogba e addirittura Higuaín. Non vediamo l’ora di sapere come si muoverà il Napoli dopo l’addio del Pipita e se arriverà uno tra Bacca e Icardi sotto il Vesuvio. Guardiamo con perplessità agli stessi Inter e Milan, peraltro, perché le loro strategie – ammesso e non concesso che esistano davvero – non sono ancora uscite allo scoperto mentre nessuno fa caso alla Fiorentina che, come di consueto, si muove nell’indifferenza generale salvo poi ritrovarsela come candidata al podio tra tre o quattro mesi.

Nella capitale, inoltre, Roma e Lazio si stanno muovendo seguendo le loro rispettive filosofie figlie di Sabatini e Lotito ma entrambe le squadre dell’Urbe hanno incassato un amaro boccone estivo: l’infortunio di Rüdiger i giallorossi (che ha dato il via alla reazione a catena culminata nella cessione di Pjanić) e l’affaire Bielsa i biancocelesti. Ciò nonostante bisognerà aspettare il via del campionato per capire se le due romane si siano mosse il giusto sul mercato.

Insomma, siamo tutti presissimi da questa pre-season, colma di botti interni come quasi mai, perlomeno di recente.

Il punto è: ne vale davvero la pena? Vale la pena affannarsi a seguire le mille voci, i bisbigli, le indiscrezioni interne o estere per un risultato che si delinea già sufficientemente chiaro all’orizzonte se appena ci si sforza di astrarsi un minimo dal contesto e cercare una visione d’insieme?

La verità è che il mercato attuale è profondissimamente gattopardesco, al punto che persino Tomasi di Lampedusa ne sarebbe deliziato. Tutto sta cambiando e si stanno prospettando scenari quasi totalmente impensabili un anno fa: Higuaín alla Juve assieme a Pjanić, uno tra Bacca e Icardi al Napoli, il Milan che – letteralmente – non compra nessun giocatore di primo piano (ci perdoni Lapadula), l’Inter che rastrella parametri zero, una Roma sorniona che completa operazioni apparentemente minori ma che possono rivelarsi colpi brillanti (Mário Rui su tutti. Ma anche Gerson). Tutto muta, apparentemente.

Ma in realtà non cambia niente perché, nonostante la probabilissima cessione di Pogba, la Juventus non solo resta la squadra migliore ma, addirittura, si rafforza prelevando il miglior giocatore della seconda classificata 2015/2016 e uno dei tre migliori giocatori della terza classificata 2015/2016. Finora l’unico club che potrebbe trarre vantaggio dall’attuale situazione – che però non dovrebbe rimanere tale visto che Roma e Napoli cercheranno di rinforzarsi sensibilmente fino all’ultimo secondo utile – è l’Inter, che già contava sulla quarta rosa della Serie A e che non sembra avere in programma alcuna cessione.

Tuttavia la Beneamata resta quel che è e quel che è sempre stata, cioè una società non proprio abilissima nello sfruttare le occasioni e – peraltro – ultimamente non si fa che vociferare di spaccature varie ed eventuali tra la nuova società cinese, Mancini e la dirigenza scelta da Thohir.

Il succo è che chi vivrà vedrà ma anche quando è la stessa Juventus a decidere di dare il via a un rimescolamento totale dei fattori fa in modo che il risultato non cambi mai. Più che una zebra, un gattopardo.

Published by
Giorgio Crico