Verso la Russian Premier League 2016/2017- l’Fk Krasnodar
A pochi giorni dall’inizio della venticinquesima edizione del campionato russo Mondopallone vi porta alla scoperta, in maniera dettagliata ed analitica, delle sedici squadre che compongono tale torneo. Oggi tocca all’Fk Krasnodar.
UNA CRESCITA LENTA E COSTANTE, FIGLIA DI UN PROGETTO SERIO- A pochi mesi dal decimo compleanno il Krasnodar rappresenta ormai in pianta stabile una delle squadre di punta del movimento calcistico russo. Sotto l’attenta gestione del presidente Sergej Galitsky il club, attraverso un’organizzazione misurata e intelligente, ha saputo compiere piccoli (ma rapidi data la giovinezza della società) passi verso una crescita importante. L’Europa League è divenuta una vetrina abitudinaria per i neroverdi, che puntano a qualcosa in più, dopo il podio ottenuto nel 2015: la Champions League, curiosamente mai ottenuta nè dall’Anzhi delle stelle, nè dal Krasnodar ma raggiunta inaspettatamente del Rostov, è il prossimo step da superare; assieme al raggiungimento della primavera europea.
LA DIFESA: VOTO 7-Reparto multietnico, sarà la prima stagione senza il portiere Dykan, che ha appeso i guantoni al chiodo. Al suo posto ci sarà Stanislav Kritsyuk, prelevato dal Braga in inverno. Per quanto riguarda la linea difensiva invece, tanti giocatori stranieri che parlano sul campo la stessa lingua: Granqvist è il pilastro, grande sicurezza nelle chiusure e autentico trascinatore; Sigurdson ha ben impressionato agli scorsi Europei e con lo svedese compone un duo di centrali quasi insormontabile. Sulle fasce gli autoctoni Kaleshin e Petrov sono coadiuvati dall’impronunciabile polacco Jedrzejczyk e da Martinovich, sempre che quest’ultimo venga confermato. Completa il reparto il norvegese Strandberg.
IL CENTROCAMPO: VOTO 7,5-La linea mediana è abbastanza completa e può vantare la presenza di giocatori di qualità e di quantità. Sul fronte russo Podberezkin e Gazinskij sono i nomi di rilievo, con gli esperti Torbinskij e Bystrov che risulteranno utili nelle rotazioni. Bisognerà capire, poi, il futuro di Pavel Mamaev: dopo la nota serata di Montecarlo con l’amico Kokorin il Krasnodar l’ha spedito immediatamente con la squadra riserve; al momento la ferita sembra tutt’altro che sanata. Per quanto riguarda gli stranieri la squadra neroverde può usufruire allo stesso modo di giocatori di alta caratura: Kaborè e Akhmedov è una coppia centrale di indiscusso livello; l’uzbeko, così come Pereyra e Joazinho, può inoltre abbinare alla fase difensiva anche ottimi inserimenti e uno spiccato senso del gol. Sono loro, assieme agli attaccanti, i maggiori intrepreti della straordinaria fase offensiva di questa squadra.
L’ATTACCO: VOTO 7- Riuscirà Smolov a ripetere l’incredibile 2015/2016? Difficile, anche se il gioco fluido del Krasnodar può aiutarlo, come ha dimostrato la stagione appena trascorsi. Oltre al russo Kononov può disporre anche di due brasiliani tra loro differenti per caratteristiche: Ari è più mobile e ama partire da dietro, Wanderson invece è più fisico ed è un uomo d’area di rigore. Chiude il reparto Laborde, giocatore di qualità però mai realmente esploso nel sud della Russia.
L’ALLENATORE: OLEG KONONOV- Arrivato a Krasnodar un po’ in sordina, Kononov, uno dei tanti tecnici bielorussi della lega, si è perfettamente incastrato con le idee del suo presidente, raggiungendo gradualmente risultati importanti e guadagnandosi il giusto rispetto. Tipo abbastanza pacato e dedito al lavoro, il tecnico ex Sevastopol ha avuto il merito di migliorare di stagione in stagione, aumentando il prestigio del club in Russia e in Europa, mettendo in mostra allo stesso tempo un calcio divertente e spettacolare.
LA STELLA: ARI-Scegliere un giocatore chiave in una squadra piena di grandi atleti e che fa del gioco corale la sua arma principale è tutt’altro che facile. Nonostante una stagione in chiaroscuro abbiamo comunque deciso di premiare Ari, tra i maggiori fautori della crescita del club negli anni precedenti. Il brasiliano, ormai naturalizzato russo, ha accettato di buon grado l’offerta del Krasnodar, dopo gli anni allo Spartak, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Dal canto suo Ari, grazie alla sua completezza, può giocare praticamente in ogni posizione offensiva, consegnando a Kononov un ampio raggio di scelte. E la sua esperienza, per un club in ogni caso ancora giovane, non può che essere un plus rilevante.
LA FORMAZIONE TIPO-Difficile individuare un undici titolare in una squadra che gareggerà su tre fronti. Noi ci abbiamo provato, inserendo comunque Pavel Mamaev.
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