Il Sion, guidato dall’istrionico presidente Constantin, ha avuto, nella scorsa stagione, un rendimento costante, ma inferiore alle aspettative: il Re di Coppe, infatti, dopo una fase a gironi ottima in Europa League, si è dovuto arrendere al maggior tasso tecnico dei portoghesi dello Sporting Braga nei sedicesimi di finale, mentre in Coppa svizzera, dopo un esaltante quarto di finale, che lo ha visto eliminare i rivali del Basilea ai calci di rigore, è stato sorprendentemente eliminato in semifinale, al Tourbillon, dallo Zurigo (che si è poi aggiudicato la competizione). Il 5° posto in campionato, stesso piazzamento che i vallesani avevano ottenuto al termine del girone d’andata, ha così determinato l’esclusione dei biancorossi dalle competizioni europee.
Tuttavia, incredibilmente (visti i precedenti), in Vallese non è successo nulla di particolare (a parte un taglio delle ferie estive per i giocatori): sei partenze (Gabriel Cichero, Xavier Kouassi, Vincent Rüfli, Vilmos Vanczák, il portiere Andris Vanins e Kay Voser) e sette arrivi (Chadrac Akolo e Freddy Mveng dallo Xamax, Arthur Boka dal Malaga, João Castanheira e Ahmet Ozcan, promossi dalla U21, Nicolas Lüchinger dal Chiasso e il brasiliano Paulo Ricardo dal Santos): insomma, nessuna rivoluzione.
La parola d’ordine, quindi, sembra essere “stabilità”: un modo di essere molto elvetico che, però, in Vallese non si praticava più. Il francese Didier Tholot è rimasto al suo posto: scelta azzeccata, a nostro parere. L’allenatore transalpino non è simpaticissimo (almeno a noi), ma ha fatto vedere delle belle partite, soprattutto in Europa League, oltre ad avere vinto, con pieno merito, la Coppa svizzera nella stagione 2014/15. Quest’anno, tra l’altro, i tifosi vallesani, i più passionali della Confederazione, sperano di vedere una grande stagione da parte del centravanti Ilombe Mboyo, congolese ma naturalizzato belga, lo scorso anno bloccato da un lungo e fastidioso malanno alla caviglia. Su di lui, infatti, si punta moltissimo.
In definitiva, Constantin, vincendo l’istinto, ha provato ad attuare una scelta di continuità. Il presidente, mantenendo i pilastri della squadra (il cannoniere Konaté, lo stagionato ma letale attaccante greco Gekas, Edimilson, Carlitos, e il giovane e talentuoso successore di Vanins, il portiere russo Mitrjuškin), lancia la sfida al Basilea campione in entrambi i tornei nazionali. In precampionato, i biancorossi hanno subito qualche gol di troppo; tuttavia, se la sono vista con avversari internazionali di un certo spessore (Monaco, PSV, Zenit). Logico pronosticarli tra le squadre piazzate nella prima parte della graduatoria; e se dovessero girare bene, l’assenza dall’Europa potrebbe dar loro la spinta giusta per ottenere buoni risultati in campionato, magari (perché no?) insidiando il primato delle due corazzate svizzero tedesche.
Il Sion partirà subito con la partita peggiore in assoluto: domenica affronterà, al St-Jacob Park, il Basilea campione in carica (con diretta televisiva in chiaro sul secondo canale della Televisione svizzera, ore 16.00): gli stimoli non mancheranno di certo. I vallesani poi avranno due partite in casa (San Gallo e Losanna), quindi scenderanno in Ticino, per poi andare al Letzigrund a fare visita al GCZ di Tami, rivale diretta per le posizioni alte della classifica. Sarà importante partire bene: e vedremo, così, se il nuovo corso, imposto dal presidente Constantin, darà i frutti sperati.
(5 – continua)