Verso la Russian Premier League 2016/2017- l’Arsenal Tula
A pochi giorni dall’inizio della venticinquesima edizione del campionato russo Mondopallone vi porta alla scoperta, in maniera dettagliata ed analitica, delle sedici squadre che compongono tale torneo. Oggi tocca all’Arsenal Tula.
UN NUOVO DEBUTTO, UN ANNO DOPO-E’ un Arsenal abbastanza diverso quello che si appresta a disputare il suo secondo campionato russo, dopo la fugace apparizione del 2014. Una politica abbastanza proibizionista, con la totale assenza di calciatori stranieri (tranne il poliedrico montenegrino Kashcelan) aveva consegnato in dote ad Alenichev un gruppo qualitativamente da FNL. Il tecnico della prima promozione lavorò comunque bene, ritardando fino all’ultimo un verdetto già scritto. L’Arsenal di oggi, pur senza numerosi stranieri, sembra avere intrapreso una strada diversa: anche se non sono arrivati, l’aver trattato Hubocan e Durica ha dimostrato il cambiamento in fase di impostazione della rosa. Sono arrivati alcuni calciatori d’esperienza, come Sheshukov e Mukhametsin, un attaccante mediocre ma di tutt’altro livello rispetto a quelli tesserati nella prima esperienza in RPL. Se a questi ci aggiungiamo Igor Shevchenko, Khagush e Gorbanets, l’Arsenal Tula ha sicuramente ben più chance di salvarsi, anche se, sulla carta, rimane tra le principali candidate alla retrocessione.
LA DIFESA: VOTO 5–Filimonov non rappresentava una certezza nel 2014 ma Gerus di certo non cancella le incognite. L’ex Amkar non sembra il portiere più adatto per scontrarsi contro le corazzate di un torneo forte come la RPL e, inoltre, la linea difensiva può soffrire gli avversari tecnici e rapidi: l’unico elemento di vera esperienza e Tesak, mentre Khagush è un ottimo giocatore ma può fornire maggior supporto in fase di spinta, più che aiuto in copertura. Oltre a loro, il vuoto. Ershov potrebbe cominciare a sentire il peso degli anni (peraltro mai spesi ad alti livelli), Aidov e Kaleshin sono da FNL. Tula riuscirà almeno a far sbocciare Belyaev, completamente persosi dopo le tante aspettative che fondavano su di lui alla Lokomotiv?
IL CENTROCAMPO: VOTO 6,5-Un reparto con Vlasov e Smirnov merita sicuramente le simpatie di tutti gli appassionati. L’uomo dal collo lungo è sicuramente un innesto di un qual certo rilievo per l’Arsenal, da abbinare all’esperto Dmitri, uomo di quantità comunque a suo agio quando c’è da finalizzare. Il centrocampo è nel complesso discreto, perchè oltre a loro nella città dei Samovari possono vantare Gorbanets, talento che non si più ripetuto dopo i gioiosi fasti di Kazan, Steklov, ex capitano della Torpedo, e Aleksandr Sheshukov, abile metronomo di centrocampo.
L’ATTACCO: VOTO 6,5- Igor Shevchenko rappresenta ormai un must per una squadra che non vuole retrocedere. L’esperto centravanti ex Sibir, Luch, Terek, Kuban, Ufa e tante altre ha viaggiato in ogni angolo della Russia e la città dei Samovari era proprio una delle poche piazze che gli mancavano. Sarà sicuramente lui la chioccia di un reparto che vede in Mukhametsin l’uomo di maggior lignaggio. Molti punti interrogativi invece sul teutonico Forbes, mai esploso in un torneo comunque complicato per gli stranieri come la RPL, e su Maslov, esaltante in FNL ed atteso nella massima serie. Completa il reparto Burmistrov, in una dimensione più sua rispetto a Krasnodar, club di livello troppo elevato per le sue qualità.
L’ALLENATORE: SERGEY PAVLOV-Se nel 2014 a Tula si affidarono a un giovane come Alenichev, stavolta puntano sull’esperienza. Torna nella massima serie dopo oltre un lustro Pavlov (gli appassionati ricorderanno il suo Shinnik espugnare il Petrovskij di San Pietroburgo nel 2008), il quale ha chiesto all’Arsenal alcuni dei suoi fedelissimi, come il portiere 35enne Gerus. I suoi migliori risultati come allenatore risalgono al 2006, quando il Luch Energia neopromosso concluse il campionato nella prima metà di classifica. Dura che si ripeta quest’anno uno scenario simile.
LA STELLA: IGOR SHEVCHENKO-Chi meglio di lui può conoscere la Russian Premier League? In 14 anni ha vestito le maglie di Krylya Sovetov, Fakel, Enisey, Zhemchuzhina, Anzhi, Sibir, Luch Energia, Kuban, Terek, Ufa, Arsenal e Torpedo. Non è facile cambiare così tante squadre in un paese così vasto e pieno di città profondamente diverse sul piano culturale, climatico ed economico. Shevchenko non ha mai avuto paura di nulla e, come in campo, ha affrontato con sfrontatezza ogni situazione: a volte gli è andata bene, altre volte no. Per lui in carriera anche un gol, decisivo, in Europa League, nel 2010, quando il Sibir estromise in una battaglia l’Apollon Limassol; ma non solo, tante reti anche in Russia, e tante squadre che ne hanno beneficiato con la salvezza.
LA FORMAZIONE TIPO-Il mercato sembra quasi già chiuso, per cui l’undici di Pavlov sarà poco diverso da quello che proponiamo noi, nonostante alcune possibili variazioni nella zona avanzata del campo.
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