Il San Gallo, dallo scorso autunno nelle mani del tedesco Jo Zinnbauer, è alla quarta stagione consecutiva nella massima serie. La società ha origini antiche (è nata, infatti, nel 1879) e, pur non avendo un albo d’oro particolarmente ricco (solo due le vittorie del campionato, l’ultima nel 1999/2000, e una in Coppa svizzera, stagione 1968/69), è tra le più seguite: questo, a dire il vero, anche a causa della mancanza, in Ostschweiz, di una squadra di hockey su ghiaccio di prestigio.
Nella scorsa stagione, i biancoverdi, partiti non benissimo (a settembre arrivarono le dimissioni dell’allenatore Saibene), si erano poi ripresi, grazie al sostanziale livellamento del torneo. Considerata la campagna di rinforzo invernale (uno su tutti, l’arrivo di Gaudino dal Bayern Monaco), si pensava potessero lottare per un piazzamento europeo. In realtà, la squadra ha subito un forte ridimensionamento, tanto da ottenere la salvezza matematica solo nelle ultimissime giornate, concludendo comunque il campionato in settima posizione.
Finora, la campagna acquisti del San Gallo è stata più che buona: partiti Čavušević, Mathys, Salli e Thrier e Tréand, sono arrivati, infatti, tra gli altri, Buess dal Thun e, soprattutto, è tornato in terra elvetica Nzuzi Toko, ex giovane promessa del Grasshopper (con il quale, nel 2013, vinse la Coppa svizzera). Il giocatore di origine congolese, dopo le esperienze in Inghilterra e Turchia, è tornato in terra rossocrociata, con l’intenzione di fare bene. 25 anni, carismatico e grintoso, è pronto a diventare l’idolo di una tifoseria tradizionalmente appassionata come quella della Svizzera orientale. Al suo arrivo, l’ex tigurino ha parlato del San Gallo come di una “squadra assopita, ma che potrebbe svegliarsi, e fare benissimo.” Sicuramente, il centrocampista ha le giuste caratteristiche per creare animazione in campo.
Nelle scorse stagioni, ai biancoverdi è mancata, come dicevamo, continuità: prima metà di stagione normalmente molto buona, seguita da un girone di ritorno deludente. Nel 2013/14, a Natale il San Gallo era al quinto posto: nel ritorno, 16 punti in 18 partite, e settima piazza. Campionato 2014/15, 18 punti realizzati nel ritorno, con discesa dal 4/o al 6/o posto. Infine, la scorsa stagione, la seconda parte di torneo statisticamente peggiore: solo 15 punti, e due posizioni perse in classifica. Zinnbauer, noto motivatore (negli ambienti giornalistici elvetici, si racconta che, dopo la disfatta casalinga contro il Basilea, lo scorso campionato, abbia fatto allenare la squadra di notte…), da questa stagione ha piene responsabilità: vedremo cosa sarà in grado di fare.
Nelle amichevoli sinora disputate, la squadra ha alternato buone prestazioni ad altre, più interlocutorie: nell’ultimo test (2-0 contro i tedeschi del Kaiserslautern, nobile decaduta del calcio germanico), davanti a un buon pubblico (6.000 i presenti, non pochi per un’amichevole a luglio) la squadra di Zinnbauer ha sofferto molto dietro, trovando però due gol nei minuti finali, con gli avversari in affanno dopo una partita giocata a ritmi elevati. I biancoverdi, nelle prime cinque partite, si troveranno davanti, dopo la corazzata Young Boys (che affronteranno però all’AFG Arena) squadre alla loro portata e, comunque, avversarie per i piazzamenti che contano (Sion e GCZ, oltre che Losanna e Vaduz): si capirà, quindi, da subito, quale lingua parleranno quest’anno.
(3 – Continua)