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RSL svizzera al via: il Vaduz

Il Vaduz, classificatosi all’ottavo posto nella scorsa stagione, si prepara a disputare, per il terzo anno consecutivo, il massimo campionato elvetico di calcio. Particolarità della squadra, come sappiamo, è di giocare in un campionato di diversa nazionalità (come il Monaco nel campionato francese): l’avere però vinto, per la 44/a volta, la Coppa del Liechtenstein, ha consentito alla squadra in rosso di disputare i preliminari di Europa League.

In Europa, dopo essersi facilmente sbarazzati dei macedoni dello Sileks, i ragazzi di Contini, giovedì scorso, nell’andata del turno successivo, contro i danesi del Mitdyllandt (ben conosciuti dal Manchester Utd, che superarono lo scorso anno 2-1 nell’andata dei sedicesimi di finale sempre di Europa League), hanno subito una dura sconfitta in trasferta (3-0), che complica non poco il passaggio al turno successivo.

Per la nuova stagione, la società ha rivoluzionato del tutto l’organico: nove i nuovi giocatori, undici le partenze. Del resto, a queste latitudini sono abituati alle rotazioni degli organici: e la presidentessa della società, Ruth Ospelt, punta soprattutto sulle grandi capacità tattiche del tecnico Giorgio Contini, per noi uno dei migliori della Super League. La salvezza, naturalmente, oltre che una nuova vittoria nella Coppa nazionale, sono l’obbiettivo della stagione per questa squadra.

Cosa manca, quest’anno, al Vaduz? Armando Sadiku. In Liechtenstein sanno di dovere una parte della permanenza in massima serie all’attaccante albanese (7 gol e 3 assist il suo bottino totale), giunto in prestito dopo la sosta invernale dallo Zurigo (e, quindi, corresponsabile della retrocessione dei tigurini…). Il centravanti è stato anche l’autore del gol della vittoria della nazionale delle Aquile contro la Romania (1-0) agli Europei di Francia, unica rete segnata dall’Albania. Ora, l’attaccante schipetano ex Lugano è tornato (per ora…) a Zurigo, dove il presidente Canepa proverà, con tutta probabilità, a monetizzarne al massimo la cessione.

Quali sono le prospettive, per la squadra di Contini? Il tecnico, in queste prima uscite, ha confermato, come sempre, la sua grande duttilità tattica, e la capacità di mettere la squadra in campo sulla base dell’avversario che ha di fronte: pur avendo cambiato molto, ha mantenuto l’ossatura della squadra, e alcuni giocatori di fiducia (Costanzo, Kukuruzović, Grippo, il portiere Jehle). Non daremmo, quindi, per scontata, la sua retrocessione: e questo, a Lugano, lo sanno benissimo.

Conterà molto la partenza: nelle prime cinque partite, il Vaduz giocherà con almeno tre possibili concorrenti dirette (Thun, Lugano, San Gallo). Prima della sconfitta in Danimarca, contro una squadra superiore, la squadra del Principato aveva inanellato quattro vittorie consecutive, tra partite ufficiali e amichevoli. Il passo, a livello di preparazione fisica, è, quindi, già buono. A Thun, al debutto, giocherà sul campo sintetico: ma non ci sentiamo di escludere che possa fare risultato già da subito.

(1 – Continua)