Buon cammino, Sasòl
Sarà il caldo, sarà la stanchezza di un Europeo lungo e logorante.
O sarà che i protagonisti di questa nuova vicenda ispirano: Sassuolo e Lucerna, non proprio Juventus e Real Madrid, si prendono il proscenio dell’editoriale del sabato. La riflessione con cui mandare in archivio la settimana.
Ecco, il Sasòl merita l’applauso di tutti, per quanto fatto negli anni passati. E per ciò che farà: base economica e progetto solidi ci sono, idee chiare idem, per non parlare dell’ambizione.
Ci voleva una bella ventata d’aria fresca, francamente. Anche perché difficilmente la società del presidente Giorgio Squinzi prenderà l’Europa del giovedì come una scocciatura: essa è infatti tappa importante nel progetto di crescita, dopo la continuità assicurata alla gestione Di Francesco, il gruppo creato, la stabilità nella massima serie.
Per vivacchiare sarebbe bastato poco, visto il livello francamente basso del nostro campionato – in confronto ai fasti del passato, ça va sans dire – e la testardaggine dei suoi vertici nel mantenerlo a 20 squadre; ma i neroverdi sono andati, vanno e cercheranno di andare oltre: il calcio continentale come arrivo ma anche come partenza – sfrutto un campo semantico molto di moda questi giorni – del nuovo viaggio.
Farsi un nome oltre i confini nazionali, in un processo di internazionalizzazione del nome Sassuolo iniziato già dalla finale di Champions League femminile ospitata lo scorso 26 maggio dal Mapei Stadium di Reggio Emilia.
La sensazione è che sì, parliamo di una società diversa dalle altre. Emblema o rappresentazione – contesteranno alcuni irriducibili, non senza retorica – del calcio moderno (gioca le partite interne in un’altra città ecc.), ma anche prova che il nostro pallone può ancora rinnovarsi, costruire e programmare. Con un allenatore importante, molto più che promettente: Di Francesco sarebbe da Nazionale o da grande squadra, ma forse in un grosso club c’è già.
Se la trasferta a Lucerna può non dire nulla a tanta gente, è certo che il Sassuolo godrà – in Europa League, in una campagna si spera più lunga possibile – del supporto di tanti italiani neutrali.
Non per forza sassolesi o modenesi, ma magari semplicemente appassionati di calcio, che desiderano veder far bene nel Vecchio Continente non uno dei soliti nomi, ma la novità.
L’Italia che lavora, quella: buona Europa, Sasòl, e buon cammino.
Avremo due partite alla settimana e ci rinforzeremo. L’obiettivo è la Champions e ci sono due modi per arrivarci: terzi in A o vincere l’Europa League. Vediamo cosa deciderà Di Francesco. Io non metto limiti alla provvidenza (Giorgio Squinzi, Presidente U.S. Sassuolo Calcio)