Umiltà e fiducia: ecco il Lugano del dopo Zeman

Intendiamoci: c’è ancora molto lavoro da fare, sia per la squadra, che per la dirigenza, impegnata a piazzare i colpi di mercato in entrata e in uscita. Però il Lugano visto ieri, al netto del caldo e dei carichi di lavoro, è una squadra che potrebbe fare bene, in questa stagione. I circa 800 presenti (il caldo, e la caratura dell’avversario, blasonato ma da tempo in limbo che non gli compete, hanno tenuto lontano molti appassionati) sono usciti soddisfatti dallo stadio. In tribuna, e nelle parole di fine gara, c’erano molti sorrisi da parte di tutti.

Andrea Manzo, prima di tutto. Il tecnico veneziano sta lavorando parecchio (ieri ha schierato la squadra con i tre attaccanti, e alcuni giocatori ci hanno rivelato che non gli dispiacerebbe provare a giocare con un’inedita difesa a tre). Piace però la sua disponibilità, verso i giocatori e gli addetti ai lavori. In allenamento, i giocatori sono più rilassati rispetto all’era Zeman: lo scorso anno la rosa, molto giovane, aveva più di un problema a rapportarsi con un allenatore così carismatico. Ora, invece, forti anche dell’esperienza del primo anno nella massima serie, c’è più consapevolezza. I giocatori interagiscono molto con l’allenatore: e questo, non può fare che bene.

A fine partita, Andrea Manzo si è espresso così: “Sono contento: proviamo delle cose in allenamento in settimana, e riusciamo a farle poi in partita. Vedremo in campionato, ma sono soddisfatto di quanto visto finora.” La squadra ha fatto vedere sprazzi di bel calcio, soprattutto nella prima frazione: vero che gli avversari erano stanchi (terza partita in otto giorni per i ginevrini), però si sono viste trame offensive, scambi, e alcuni uomini (Alioski, per esempio) già in buona forma. I ragazzi di Manzo si cercano, si trovano, tirano in porta. Lo fanno con minore rigore tattico rispetto alla scorsa stagione, probabilmente: ciò non toglie che divertano, si divertano e, piano piano, crescano atleticamente.

Manca ancora qualcosa a questa squadra? Presto per dirlo: dietro i due centrali hanno mostrato una buona intesa, aspettando il rientro di Urbano (il difensore, ieri allo stadio, ci ha detto di avere buone sensazioni riguardo ai propri guai fisici): in mezzo, nel centrocampo a tre, Piccinocchi e Sabbatini (praticamente certo il suo rinnovo, come quello di Alioski) hanno fatto bene, e l’ex Sciaffusa Mariani (Renzetti ha detto che rimarrà in gruppo) ha fatto vedere buone cose, oltre al gol. Davanti, a un Rossi non ancora in forma (e dato, da indiscrezioni, in partenza), fa da contraltare un Šušniar a volte impreciso ma, comunque, finora sempre puntuale all’appuntamento con il gol.

Capitolo mercato. Renzetti non si ferma: ieri il debutto (solo pochi minuti, una rete segnata)  per il centrocampista offensivo ungherese Balint Vécsei. Il giocatore è rimasto in campo a lavorare una buona mezz’ora dopo il fischio finale, segno di buona voglia: ha un fisico imponente, visto da vicino, e dà la sensazione di poter fare bene. Sull’israeliano Ofir Mizrachi abbiamo raccolto, in tribuna, il parere di uno che se ne intende: Kubilay Türkylmaz. “A me non è dispiaciuto” ci ha confidato “Kubi”. “Gli israeliani hanno un carattere non facile, devono ambientarsi, prendere fiducia, conoscere l’ambiente. Ma fidati: quando entrerà nell’ingranaggio, ci farà vedere delle buone cose.”

L’ombra di Zeman incombe sempre: il boemo è sempre un termine di paragone, in ogni discorso, in ogni intervista. E, del resto, non poteva che essere così. La squadra, suo malgrado, e tutto l’ambiente, dovranno, per tutta la stagione, confrontarsi con la scomoda eredità lasciata dal carismatico tecnico italiano: i discorsi saranno spesso incentrati, specialmente in caso di partenza difficile, sul “Se fosse rimasto Zeman…” Sarà quindi importante partire col piede giusto, si diceva ieri parlando al bar, davanti a una fresca Feldschlösschen. Arrivi e partenze non sono finiti: il difensore della nazionale albanese Veseli è sul mercato, e su Mattia Bottani c’è l’interesse del GCZ: ma Renzetti lo lascerà partire solo in cambio di una cifra congrua. Bocca cucita del giocatore, ieri in tribuna, per riprendersi dai postumi di un piccolo infortunio.

In arrivo potrebbe esserci Rosseti della Juventus, nazionale italiano U-21: fisico imponente (1.88), potrebbe essere il finalizzatore in grado di dare ai bianconeri ticinesi i gol per la salvezza. A Lugano si tengono i piedi piantati per terra: però, c’è voglia di vedere il pallone rotolare, con i tre punti in palio. E. ormai, manca poco alla partenza del torneo: sarà proprio il Lugano, a Cornaredo contro il Lucerna, a dare il calcio d’inizio della Super League 2016/17, sabato 23 luglio.