Giornata di quarti di finale maschili quella appena conclusa sui campi in erba di Wimbledon che ha visto trionfare Raonic, Federer, Berdych e Murray.
Il primo a qualificarsi per le semifinali è stato Milos Raonic; il canadese contro Querrey, giustiziere di Djokovic, ha avuto la meglio in una battaglia di servizi (saranno ben 28 gli ace totali). Dopo i primi due parziali incamerati sul filo del rasoio da Raonic, la reazione dello statunitense non si è fatta tardare, ma il quarto set è stato di nuovo appannaggio del numero sei del tabellone grazie ad un solo e decisivo break nell’ultimo gioco.
L’impresa quotidiana però è di Roger Federer; l’immortale svizzero, sotto di due set, rimonta Čilić e chiude il discorso dopo più di tre ore di gioco. Nei primi due parziali è il servizio del croato a farla da padrona, con l’elvetico che non riesce a trovare il bandolo della matassa in risposta. Ma quando tutto sembra essere compromesso, Federer si ritrova e nel tie-break del quarto incanta la platea con giocate deliziose che salvano tre match-point e portano la situazione in parità. Il quinto set degli slam per un quasi 35enne potrebbe essere un’agonia, ma il Federer di oggi è una macchina da guerra e chiude 6-3 grazie a un break nell’ottavo gioco.
Nella parte bassa del tabellone Berdych approda in semifinale grazie alla vittoria su Pouille: dopo il pericolo scampato in extremis contro Veselý, il ceco domina contro il giovane francese e in meno di due ore chiude la pratica. Troppo solido Berdych quest’oggi, nonostante Pouille possa essere soddisfatto per il buon torneo disputato.
Ora Berdych troverà come avversario Andy Murray; lo scozzese, in una condizione fisica invidiabile, ha piegato la resistenza di Tsonga in cinque set. Il primo parziale è un’autentica battaglia che culmina in un tie-break bellissimo e ricco di emozioni che Murray si aggiudica 12-10. Tsonga accusa il colpo e nel set successivo porta a casa un solo gioco, ma proprio quando tutto pareva nella direzione giusta per il numero due del tabellone, il francese rientra prepotentemente in partita accorciando le distanze. Il quarto set è una battaglia di nervi e, dopo break e contro-break immediato a metà parziale, è Tsonga a sfruttare un paio di ottimi rovesci per mandare l’incontro al quinto e decisivo set. La partita è ormai bellissima, ma Murray riesce ad innalzare il suo livello per dominare i primi scambi: finisce così 6-1 tra gli applausi del centrale, contenti per le sorti del loro beniamino dopo una partita che sembrava essersi messa su binari scomodi.
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