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Si delinea il nuovo Lugano di Manzo

Squadra sperimentale e tutt’altro che definitiva, il Lugano che ha debuttato sabato, contro i francesi del Monaco, davanti a un migliaio di spettatori. Andrea Manzo, sorridente e disponibile, nel dopopartita ci ha rilasciato alcune dichiarazioni“Gli schemi per il campionato non sono ancora definitivi, molto dipenderà dai giocatori che avrò a disposizione alla partenza del torneo. Ho provato a giocare con tre e quattro difensori, per farmi un’idea delle possibilità. Sono soddisfatto: considerati i carichi di lavoro, e la caratura dell’avversario che avevamo di fronte, nei primi venti minuti ho visto quello che volevo. Ci sono state distrazioni dietro, ma del resto giochiamo assieme da poco, e ci possono stare. Nuovi arrivi? Mi auguro naturalmente che Alioski e Sabbatini restino: se poi dovesse arrivare qualche regalo dal Presidente, lo accetterò molto volentieri.” 

Tra i nuovi, Sulmoni ha fatto bene, e anche Golemić ha dimostrato di avere già una buona intesa coi compagni. Buona anche la prova di Črnigoj: il centrocampista sloveno ha dato peso a un centrocampo che, come lo scorso anno, ha denunciato qualche carenza dal punto di vista della prestanza fisica. Inoltre, è sembrato più libero di spaziare e di cercare la conclusione personale da fuori area, rispetto alla scorsa stagione: sua, infatti, la prima rete, proprio con un tiro da fuori area. Deludente, invece, il debutto di Varone: ma, logicamente, non si possono dare giudizi definitivi. Anche Rossi, in coppia con Bottani, non ha disputato una buona partita: è sembrato meglio Šušniar, nella ripresa, fermo restando che si attende di vedere in campo l’israeliano Ofir Mi­z­ra­chi, ancora in attesa dei visti consolari.

In ogni caso, l’arrivo di Manzo sembra aver fatto bene all’ambiente: nonostante l’incertezza per la situazione contrattuale di alcuni giocatori, e i conseguenti dubbi sul futuro (rispetto al posto da titolare, agli schemi di gioco eccetera), abbiamo visto molti sorrisi da parte di tutti. Nel bene e nel male, Manzo non è Zeman: e, parlando nel dopopartita, con alcuni addetti ai lavori, sono emerse le differenze di approccio tra i due tecnici. L’ex milanista non ha l’esperienza del boemo: tuttavia, è in Svizzera ormai da anni, conosce i ritmi del calcio elvetico, si è affidato a un preparatore atletico locale serio e preparato come Nicholas Towsend: crediamo che questo farà la differenza, a livello fisico. E l’aspetto atletico, in una squadra che deve alle altre qualcosa dal punto di vista tecnico, sarà fondamentale.

A fine gara, abbiamo fatto due parole anche con il presidente Renzetti. Sorridente e fiducioso, il massimo dirigente bianconero ci ha intrattenuto, ovviamente, con qualche chiacchiera di mercato“Con la Juve stiamo cercando un accordo per Rosseti, ma nei primi giorni della prossima settimana vaglieremo un paio di opzioni decisamente interessanti; per il centrocampo, c’è un nome d’esperienza proveniente dalla Serie A che sarebbe interessato a venire qui. Vorrei che Alioski e Sabbatini rimanessero: ma molto, dipenderà da loro. Bottani è un nostro giocatore, ha tre anni di contratto: è vero che che il Wil ce l’ha chiesto, ma al di sotto di una certa cifra non se ne parla”