MondoSport

Il Gran Premio d’Austria nella storia: da Zeltweg alla Red Bull

Crocevia fra ieri e oggi, il Gran Premio d’Austria si pone come un piccolo compendio della Formula 1, fra un passato romantico, caratterizzato dal talento e dall’audacia di piloti capaci di colpire nel profondo l’immaginario degli appassionati e il presente tecnologico, contraddistinto da tracciati nei quali le nuove regole per la sicurezza hanno costretto a un’omogeneità che, eliminando vari tratti pericolosi, ha livellato ogni difficoltà. Sebbene il nome della competizione evochi memorie storiche, il circuito su cui domenica si disputerà la nona gara del Mondiale è ricomparso nel calendario solo nel 2014, dopo aver subito un restauro radicale.

Edificato sulla planimetria della base aeronautica di Zeltweg nel 1963, l’anno dopo accolse la prima gara della formula regina degli sport motoristici, per poi diventare meta esclusiva delle vetture Sport e Gran Turismo, più adatte a sopportare le difficili condizioni dell’asfalto. Sei anni dopo, reduce da una serie di interventi atti a migliorarne la superficie, tornò stabilmente a far parte del Mondiale, fino al 1987. Da allora trascorsero dieci anni prima che l’Austria potesse ospitare un Gran Premio, ma, dopo sette edizioni, nel 2003, i nuovi regolamenti in materia di sicurezza imposero una lunga pausa, necessaria per effettuare i lavori di ammodernamento.

Nel 2014 il Circus tornò in Austria, questa volta al Red Bull Ring, sorto sull’Österreichring grazie ai soldi dello sponsor produttore di bibite energetiche e proprietario dell’omonima scuderia. L’impianto, progettato da Hermann Tilke, ingegnere prescelto da Bernie Ecclestone per sovrintendere ai progetti di tutti i nuovi circuiti, riprende in linea di massima la configurazione dell’A1 Ring degli anni ‘90, al contrario dei piani originari, tendenti a una riproposizione di Zeltweg. Le proteste ambientaliste che scandirono l’inizio dei lavori unite all’intenzione di ottemperare a tutte le nuove norme in materia di sicurezza costrinsero infatti Tilke ad alcune modifiche sui disegni originari, come confermato in seguito dal patron della Red Bull Dietrich Mateschitz.

Con i suoi 4.206 metri la pista risulta essere la seconda più corta del Mondiale, battuta soltanto dal circuito cittadino di Montecarlo con i suoi 3.337. In questo biennio è emerso un solo vincitore, Nico Rosberg su Mercedes, il quale ha dimostrato di saper sfruttare al meglio la superiorità della sua vettura in un tracciato su cui i sorpassi risultano ostici. Il suo compagno e avversario Lewis Hamilton, autore nel 2014 di una spettacolare rimonta che lo portò dal nono al secondo posto, tenterà di interrompere questa tradizione, soprattutto per avvicinarsi in testa alla classifica.

La Ferrari vorrebbe finalmente poter iscrivere il suo nome fra i trionfatori di questa nuova versione del Gran Premio d’Austria, che in passato la vide spesso favorita. Oggi il team di Maranello appare inferiore ai rivali anglo-tedeschi e le previsioni lo indicano in seconda fila, in lotta proprio con la Red Bull per l’argento in classifica costruttori. Sebastian Vettel, alla ricerca della prima vittoria stagionale, rappresenta l’elemento in grado di stravolgere le ipotesi della vigilia grazie al suo talento e alla sua caparbietà. Domenica si scoprirà se sull’albo d’oro apparirà il nome di un nuovo vincitore.