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Uno Zenit sperimentale, privo dei propri nazionali, sta iniziando la stagione 2016/2017 in Austria, sede della prima parte di allenamenti estivi, sotto la guida del nuovo tecnico Mircea Lucescu. Il romeno sembra aver le idee abbastanza chiare, e punta a ricostruire un altro ciclo vincente a San Pietroburgo, dopo i favolosi anni a Donetsk.

I primi nomi toccati da questa letterale Perestrojka sono stati due: Aleksandr Kerzhakov e Hulk. Il centravanti russo, dopo sei mesi in prestito allo Zurigo, si è visto offrire dallo Zenit un nuovo contratto, dopo la totale bocciatura di Villas Boas. A inizio anno Kerzhakov aveva ragionato proprio in quest’ottica, conscio del fatto che il portoghese a giugno se ne sarebbe andato, e alla fine ha ottenuto la fiducia del nuovo allenatore, il quale lo ha pubblicamente elogiato e ha dichiarato di considerarlo un uomo fondamentale nella rosa dello Zenit. Nonostante ciò, i punti interrogativi rimangono, anche perchè il ritorno di Kerzhakov è coinciso con la partenza di Hulk. Il brasiliano ha segnato indiscutibilmente l’ultimo quadrienno del club, con numerose prestazioni di rilievo e una conseguente dipendenza dalle sue giocate per tutta la manovra offensiva; con il suo arrivo Spalletti cambiò l’idea corale che aveva fino ad allora caratterizzato la squadra, consegnando grosse responsabilità in attacco al brasiliano, bravo individualmente ma anche di grande aiuto ai compagni. Siamo sicuri che Dzyuba e Shatov  segneranno così tanto anche quest’anno?

L’addio di Hulk ha però portato nelle casse del club più di sessanta milioni di euro. Una plusvalenza incredibile, se si considera il fatto che nel 2012 lo Zenit ne versò 40 al Porto. Un’occasione irrinunciabile, dopo il no al Guangzhou in inverno, perchè con un nuovo progetto, inaugurato con la nomina di Lucescu, un tale tesoretto può davvero consentire una ricostruzione generale della squadra, la Perestrojka accennata prima. Tenendo conto che almeno un altro big saluterà la città in riva alla Neva, lo Zenit ha 80-100 milioni da investire sul mercato, un’enormità che può consentire un ampio ventaglio di scelte. Soltanto il limite sugli stranieri può creare qualche problema, ma su questa normativa il nostro portale ha già scritto abbastanza (e sicuramente non a favore).

Quali sono i reparti da rinforzare? Con la rosa attuale, l’attacco necessita di un uomo di caratura internazionale. La difesa e il centrocampo invece dipendono da eventuali partenze. In ogni caso lo Zenit ha la possibilità di puntellare la propria rosa con un grande giocatore nelle tre zone principali del campo, a conto però di non svendere tutti i propri titolari: Garay, Lombaerts, Criscito e Witsel, chi saluterà? Per il belga il sostituto c’è già in casa, con quel Mauricio preso in prova in inverno ed acquistato definitivamente a suon di esaltanti prestazioni. In difesa, invece, ogni cessione presupporrebbe un acquisto certo.

La Perestrojka Zenit è agli inizi, ma sembra chiara un’idea di fondo: Lucescu, complice anche la mancata partecipazione alla Champions League, vuole portare aria nuova, puntando sui giovani e sfruttando al meglio sul mercato le ingenti somme ricavate dalle cessioni importanti. A San Pietroburgo si fidano di lui, tra un mese esatto si cominceranno a vedere i risultati, con lo Zenit impegnato con l’Ufa nella prima di campionato. Al momento i carichi di lavoro hanno regalato allo Zenit un pari e una sconfitta in Austria, con l’Iraq e il Qarabaq, senza segnare nemmeno una rete. Ma come in ogni Perestrojka che si rispetti, i bilanci e le previsioni vanno fatte sul lungo termine.