L’Ascoli Picchio FC 1898 S.p.A. ha comunicato alcuni cambi societari: dal primo luglio il nuovo tecnico sarà Alfredo Aglietti mentre Cristiano Giaretta assumerà la carica di Direttore Sportivo. entrambi hanno sottoscritto un contratto fino al 30 giugno 2018.
I due sono stati presentati questa mattina in una conferenza stampa in cui erano presenti il Patron Francesco Bellini e l’Amministratore Unico Andrea Cardinaletti. Queste le parole dell’Amministratore: “Vi avevo detto che avremmo individuato Direttore Sportivo e, con lui, l’allenatore sulla base del nostro progetto. Cercavamo profili specifici che condividessero appieno le nostre idee e quindi voglio esprimere grande soddisfazione perché dal 1° luglio Giaretta e Aglietti saranno nostri dipendenti. Ho visto in loro quell’entusiasmo che stavamo cercando, quella voglia di dimostrare oltre naturalmente alle loro professionalità. La stagione che sta per iniziare sarà intanto incentrata sull’ “efficientamento organizzativo” perché vogliamo dimostrare che la Società funziona, la squadra funziona, la città funziona; il secondo concetto chiave è quello di “valorizzazione dei giovani”, quindi la capacità di individuare talenti, di valorizzare quelli che la Società mette a disposizione e quindi anche Di Mascio lavorerà in sinergia col DS nel progetto tecnico. Ci aspettiamo di migliorare, senza l’ansia di ottenere tutto subito”.
Queste le parole del Direttore Sportivo Giaretta: “Ascoli è una piazza importante e con Cardinaletti e il Patron è scattata subito la scintilla, è una Società con una progettualità e che potrà crescere ulteriormente attraverso i risultati tecnici, che sono certamente legati anche alla solidità del club. Ringrazio per l’opportunità che mi è stata regalata; Ascoli è Ascoli, sono orgoglioso di essere qui. Obiettivo minimo è una salvezza molto più sicura di quella raggiunta la scorsa stagione. Bisogna costruire una solidità di base perché, una volta consolidata la categoria, c’è l’ambizione di tornare in Serie A, senza fare promesse campate per aria. Parlando di squadra e di calciatori più vecchi, ripartiamo certamente da Giorgi e Cacia: Gigi è il nostro capitano, l’ho sentito ieri e gli ho detto “devi portare la squadra più in alto possibile”; cinque anni fa feci investire un milione su di lui tanto che gli avevo prospettato un futuro in Nazionale, in categoria fa la differenza e credo molto in lui. Poi c’è anche Orsolini. E’ senz’altro un valore importante e che resterà con noi perché non ha senso venderlo ora che non ha raggiunto il massimo splendore. Jankto? Ha voglia di restare qui, si è trovato molto bene e mi ha chiamato appena ha letto sul web il mio nome accostato all’Ascoli. Dobbiamo risolvere però alcune cose con l’Udinese. Sono molto contento che si sia fatto apprezzare qui, l’estate scorsa avevo individuato per lui proprio la piazza ascolana per farlo crescere, una società sana che lo avrebbe messo nelle condizioni di concentrarsi solo sul campo. Devo dire che la società bianconera ha prodotto un grande lavoro, Jankto è cresciuto in fretta anche attraverso le difficoltà e la pressione”. E proprio sull’attaccamento della tifoseria ha dichiarato: “La tifoseria la dobbiamo trascinare attraverso l’impegno, la tenacia, la perseveranza e attraverso le promesse che possiamo mantenere. In Italia tutti sanno che giocare ad Ascoli è importante, ha una proprietà solida, riconosciuta da tutti e poi un appeal importante dovuto al nome”.
A presentarsi per ultimo è stato Mister Aglietti, che sarà affiancato dall’allenatore in seconda Simone Masi e dal Preparatore Atletico Daniele Sorbello. Confermati il preparatore dei portieri Vallesi, l’analista tattico Vagnini, il preparatore Arpili e l’addetto al recupero infortunati Amadio: “Penso di aver trovato la piazza giusta, dalle grandi tradizioni, dal passato importante e ho la sensazione che si possa fare molto bene in una società che può diventare all’avanguardia. Con il Ds ho una visione del calcio univoca, ma parlare di singoli in questo momento mi sembra prematuro. Il settore che avrebbe bisogno di maggiori cure è la difesa, mentre centrocampo e attacco penso che saranno a posto con pochi accorgimenti. Poi parleremo coi giocatori sotto contratto per renderci conto delle motivazioni che hanno. Il nostro obiettivo primario è la salvezza tranquilla, ma attraverso un buon calcio perché è anche giusto che i tifosi si divertano a guardarci giocare; la squadra deve avere un’identità e una mentalità. Dovremo curare anche l’atteggiamento, spesso la squadra lo scorso anno ha chiuso le gare in inferiorità numerica a causa di proteste e questo va assolutamente evitato. Giorgi e Cacia? Da un punto di vista esclusivamente tecnico dico che Giorgi e Cacia sono due giocatori che tutti vorrebbero in squadra, il primo è legatissimo alla maglia e Cacia è uno che garantisce 15-20 gol a stagione. La pressione della tifoseria? Forse lo scorso anno era dovuta alla paura di perdere un’altra volta la categoria conquistata; in ogni caso è meglio una piazza che segue e ci tiene piuttosto che un ambiente senza stimoli. Giocare davanti a un pubblico come quello di Ascoli da avversario non mi ha mai fatto vincere, con Empoli, Novara ed Entella non ho mai ottenuto l’intera posta.”