“Messieurs faites vos jeux”. Chi salirà stavolta sul trono europeo dopo il dominio spagnolo delle ultime due edizioni? Ventiquattro Nazionali si daranno battaglia e si contenderanno il titolo continentale: proviamo a conoscere meglio ciascuna partecipante a Francia 2016 attraverso due appuntamenti quotidiani, uno alle 10 e uno alle 18. Ecco a voi tutte le squadre in lizza.
LA STRADA PER LA FRANCIA – Terza classificata nel Gruppo F dietro Irlanda del Nord e Romania, ha raggiunto l’Europeo passando per il playoff contro la Norvegia. 1-0 a Oslo (grazie al gol dell’esordiente Kleinheisler) e 2-1 alla Groupama Arena di Budapest, con reti di Priskin e autorete di Henriksen.
LA DIFESA – In porta una vecchia conoscenza del calcio europeo, quel Király che a 40 anni suonati sta per diventare il più anziano giocatore degli Europei, davanti a Matthäus. Reparto con 4 uomini: sulle fasce Fiola (destra) e l’ex riserva del Newcastle Kádár (sinistra). Al centro dovrebbero giostrare Guzmics (ottimo nel playoff con la Norvegia) e il 23enne Lang, che si giocherà il posto con l’esperto Juhász, però tutt’altro che rapido. Sulla fascia destra, utilizzabile anche come centrocampista, si propone il dinamico Lovrencsics.
IL CENTROCAMPO – Il faro è ancora il 37enne Gera (un decennio in Inghilterra alle spalle), che verrà affiancato da uno dei più giovani della rosa, il ventenne Nagy, o dal più scafato Pintér. I due agiranno qualche metro più indietro al terzetto formato da Dzsudzsák, Kleinheisler (utilizzabile anche a sinistra) e Neméth.
L’ATTACCO – Storck ha tenuto spesso e volentieri in panchina uno dei migliori bomber europei stagionali, Nikolic: il capocannoniere dell’Ekstraklasa polacca ha visto affidato il ruolo di punta centrale a Priskin, autore di una rete nello spareggio e di stanza in Slovacchia. Partono più distanti l’ex ribelle Szalai, da anni in Germania, e Böde, campione d’Ungheria con il Ferencváros da re dei bomber.
IL PUNTO DI FORZA – La squadra è un mix d’esperienza e giovani interessanti, che punterà molto sull’entusiasmo e sull’unità di gruppo. Dzsudzsák è un capitano che ha sciupato la sua carriera, ma può far male dalla destra.
IL PUNTO DEBOLE – La scarsa presenza dei giocatori ungheresi nei migliori campionati europei non aiuta. A parte i pochi senatori, la rosa vanta limitata esperienza internazionale.
Ex giocatore della Bundesliga negli anni Ottanta, ha preso il posto di Dardai sulla panchina della Nazionale nel 2015. Giunto allo spareggio per Euro 2016, ha chiesto e ottenuto da Andreas Möller (suo ex compagno) l’aiuto per preparare il doppio confronto con la Norvegia. Ha richiamato Király e Guzmics, dato fiducia al debuttante Kleinheisler e preferito Priskin a Nikolic. Ha avuto ragione lui.
LA FORMAZIONE TIPO – (4-2-3-1): Király – Fiola (Lovrencsics), Guzmics, Lang (Juhász), Kádár – Nagy (Pintér), Gera – Dzsudzsák, Kleinheisler, Németh – Priskin.
PROSPETTIVE EUROPEE – Con Portogallo e Austria a contendersi i primi due posti, giocherà il tutto per tutto nella seconda gara contro l’Islanda. Parte da una situazione di svantaggio, ma non avrà nulla da perdere.