“Messieurs faites vos jeux”. Chi salirà stavolta sul trono europeo dopo il dominio spagnolo delle ultime due edizioni? Ventiquattro Nazionali si daranno battaglia e si contenderanno il titolo continentale: proviamo a conoscere meglio ciascuna partecipante a Francia 2016 attraverso due appuntamenti quotidiani, uno alle 10 e uno alle 18. Ecco a voi tutte le squadre in lizza.
LA STRADA PER LA FRANCIA – A bocce ferme, per l’Islanda, un girone di qualificazione con Olanda, Repubblica Ceca, Turchia, Kazakistan e Lettonia lasciava presagire ad un Europeo di Francia visto in televisione. Senza scomporsi, i ragazzi di Lagerbäck centrano sei vittorie nelle prime sette gare, perdendo solamente in Repubblica Ceca e sconfiggendo due volte l’Olanda, fino a staccare il pass per la Francia con due turni d’anticipo grazie alle 0-0 con il Kazakistan, che fa esplodere lungo tutta la “Terra dei ghiacci”.
LA DIFESA – Nel 4-4-2 della formazione islandase, a presidio dei pali trovera posto il trentaduenne Halldórsson, in prestito Bodø/Glimt dagli olandesi del NEC; davanti a lui, da destra a sinistra, Sævarsson, lo svedese naturalizzato Árnason, Sigurðsson e Skúlason. Poche le chance che Lagerbäck si scosti dalla retroguardia titolare lungo tutte le qualificazioni, con il cesenate Magnússon e Ingason in prima fila tra le riserve.
IL CENTROCAMPO – Corsa, tecnica e polmoni nel centrocampo islandese, in linea a quattro come la retroguardia: inamovibili l’ex Pescara e Samp Bjarnason sulla destra, Gunnarsson a far legna in mediana, il gioiellino Sigurðsson a illuminare le trame offensive islandesi e, sulla sinistra, Guðmundsson in vantaggio su Hallfreðsson anche a causa, oltre che di un’anagrafica più verde, della stagione negativa del centrocampista dell’Udinese.
L’ATTACCO – Tra i pochi rebus da sciogliere, per Lagerbäck e Halgrimmson, il partner d’attacco di Sigthórsson. Sicuro del posto il centravanti del Nantes, spalleggiato a lungo durante le qualificazioni dal giovane Böðvarsson del Kaiserslautern. In risalita le quotazioni di Finnbogason, capace di mettere a segno 7 reti in 15 partite con l’Augsburg da Febbraio a Maggio, mentre parte defilato (e quasi da uomo-spogliatoio) l’eterno 37enne Eidur Gudjohnsen; da non escludere, in caso di più abbottonato 4-4-1-1, che sia Sigurðsson a giostrare alle spalle di Sigthórsson.
IL PUNTO DI FORZA – Le poche aspettative su una Nazionale che vive come un successo il solo fatto di aver centrato la qualificazione, anche se non per questo i ragazzi di Lagerbäck e Halgrimmson vorranno limitarsi a partecipare. Gylfi Sigurðsson è la stellina di una squadra che fa del collettivo e di una solida organizzazione i propri punti di forza sul campo, potendo contare anche sull’esperienza che molti dei 23 selezionati per la Francia stanno maturando in vari campionati europei.
IL PUNTO DEBOLE – Le tante virtù di squadra della Nazionale islandese sono bilanciate da un tasso tecnico che, confrontanto con quello delle compagini più quotate e/o blasonate, sembra essere inferiore. A questo si aggiunge la coperta piuttosto corta di una Nazionale che, nelle gare ufficiali, difficilemente si è scostato dall’undici titolare: per una competizione “lampo” come il Campionato Europeo potrebbe non costituire un problema rilevante, ma la mancanza di ricambi all’altezza dei titolari potrebbe, in certe circostanze, rivelarsi un problema non da poco.
IL COMMISSARIO TECNICO – Privo di un brillante passato da calciatore, Lars Lagerbäck è noto al grande pubblico principalmente per aver guidato la Nazionale svedese dal 2000
LA FORMAZIONE TIPO (4-4-2) – Halldórsson; Sævarsson, Árnason, Sigurðsson, Skúlason; Bjarnason, Gunnarsson, Sigurðsson, Guðmundsson (Hallfreðsson); Sigþórsson, Finnbogason.
PROSPETTIVE EUROPEE – Forte della compattezza ed organizzazione di squadra di cui si è parlato, oltre che di qualche buona individualità, alla felicità per la storica qualificazione agli Europei l’Islanda può aggiungere il sollievo per un girone duro, ma non impossibile, che non scoraggia sogni di gloria. Con il Portogallo probabile padrone del gruppo F, Austria e Ungheria sono avversarie sicuramente alla portata per la compagine nordica, che legittimamente può mettere nel mirino una qualificazione agli ottavi di finale; da lì in poi, qualsiasi cosa arrivasse dopo rappresentarebbe solamente l’ulteriore conquista, di un Europeo andato oltre ogni previsione.