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Giro d’Italia 2016 – Nibali: “Ho aspettato l’alta quota per attaccare”

Vincenzo Nibali ha realizzato una grande impresa. Una vittoria al Giro, la seconda per lui in carriera, resa ancora più bella da un’ultima settimana strepitosa per il siciliano. L’attacco di ieri e quello odierno hanno permesso a Nibali di risalire la classifica e scavalcare prima lo sfortunato olandese Kruijswik, poi il colombiano Chaves. L’amarezza della scorsa settimana, il nervosismo nella crono, la delusione di qualche tifoso e le critiche degli addetti ai lavori, tutto incredibilmente cancellato. Un risultato impensabile per molti, ma lo squalo è lo squalo e quando sente l’odore della vittoria nessuno ha scampo.

Dopo la tappa di ieri ho capito che potevo giocarmi le mie possibilità – ha dichiarato Vincenzo Nibali a fine tappa –. Quando la strada saliva, dopo i 1800 m, ero quello che andava meglio, così ho aspettato l’alta quota per attaccare. C’è stata anche un grande lavoro di una squadra formidabile. Grande tattica, abbiamo mandato Kangert in fuga, perché sapevamo che era fondamentale trovarlo davanti. Ai meno cinque poi mi son detto che toccava a me”.

Una vittoria sudata, influenzata da una condizione non al top e una preparazione da rivedere: “Un giro logorante, duro dall’inizio alla fine. Partire come avversario principale con tutti i fari puntati su di te non è facile. Realizzare questa impresa oggi è stato ancora più bello. Quando mi sono trovato in forte ritardo, nella testa pensi che è persa, però in gruppo c’erano tanti corridori che facevano il tifo per me. Lì ho capito che si poteva costruire qualcosa di importante”.