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Verso Francia 2016 – Le Nazionali partecipanti: la Russia

 

“Messieurs faites vos jeux”. Chi salirà stavolta sul trono europeo dopo il dominio spagnolo delle ultime due edizioni? Ventiquattro Nazionali si daranno battaglia e si contenderanno il titolo continentale: proviamo a conoscere meglio ciascuna partecipante a Francia 2016 attraverso due appuntamenti quotidiani, uno alle 10 e uno alle 18. Ecco a voi tutte le squadre in lizza.

AMARCORD EUROPEO – Dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica la Russia non è mai riuscita a trovare a continuità a livello internazionale, eccezion fatta per l’Europeo 2008 in Austria e in Svizzera. In quell’edizione gli uomini guidati da Hiddink si spinsero fino alla semifinale, persa poi con la Spagna, battendo un’Olanda apparsa in forma smagliante nel girone. Quattro anni fa vennero sorpresi dalla Grecia all’ultima giornata di un raggruppamento aperto con una goleada alla Repubblica Ceca. Una delusione da mitigare in Francia.

LA STRADA VERSO LA FRANCIA – La Russia ha rischiato grosso nelle qualificazioni europee, nonostante l’allargamento delle partecipanti alla fase finali. L’arrivo di Slutski è stato però provvidenziale, e una striscia di quattro vittorie consecutive ha consentito di tenere dietro la Svezia. Inarrivabile invece l’Austria, autentica dominatrice del girone.

LA DIFESA – Notoriamente il tallone d’achille di questo movimento calcistico, la retroguardia, è il reparto più macchinoso e meno affidabile. La totale carestia di centrali difensivi ha costretto i russi alla criticata naturalizzazione di Roman Neudsteder dello Schalke 04, che ha ricevuto il passaporto soltanto in questi giorni. Oltre a lui, titolare inamovibile il 36enne Sergey Ignashevich, centrale di indiscussa esperienza ma oramai prossimo al ritiro. Sulle fasce la situazione migliora, con il fluidificante Smolnikov che può garantire difesa e spinta: per intenderci, il lavoro di Zhirkov nel 2008.

IL CENTROCAMPO – Non è lo straordinario reparto che otto anni fa portò la Russia al terzo posto, ma rimane la zona di campo con maggiore qualità. L’assenza di Dzagoev ha però complicato i piani: fari puntati su Mamaev, reduce da un ottimo campionato a Krasnodar e a Shirokov, in un momento negativo ma tra i pochi a poter dare un po’ di brio alla fase offensiva. Per fare legna ecco invece Glushakov, Denisov e Ivanov, che possono proteggere al meglio una difesa, come detto, un po’ traballante.

L’ATTACCO – Pochi, ma decisamente buoni. Centravanti veri la Russia non ne ha molti, ma con loro i gol sono assicurati. Parliamo ovviamente di Artem Dzyuba e Fedor Smolov: il primo è definitivamente maturato quest’anno con lo Zenit, dopo essere scarsamente preso in considerazione da Capello; dotato di un fisico imponente ma allo stesso tempo di una tecnica invidiabile, appare come il giocatore più completo della rosa. Dall’altro lato il capocannoniere della Russian Premier League si è sbloccato al Krasnodar: riuscirà a mantenere lo splendido stato di forma di questi mesi? Meno chance invece per Kokorin, che probabilmente verrà impiegato più dietro.

IL PUNTO DI FORZA – I russi si conoscono molto bene tra loro e nonostante questo in alcuni casi sia sfociato in maniera negativa, rimane un punto di forza in un torneo così breve, nel quale è necessario trovare rapidamente gli automatismi. Oltre a quello anche l’esperienza di alcuni giocatori potrà risultare utile.

IL PUNTO DEBOLE – La difesa non da certezze è l’età può testimoniare esperienza, come detto in precedenza, ma può anche rappresentare un ostacolo non da poco, soprattutto per una squadra che vuole utilizzare l’Europeo come test per l’evento del 2018.

IL COMMISSARIO TECNICO-Chiamato in corsa per rimediare ai danni della gestione Capello, Leonid Slutski ha salvato tutto, evitando addirittura gli spareggi. Vincitore di tre degli ultimi quattro campionati col CSKA, il tecnico ex Krylya Sovetov sarà chiamato a scegliere il suo futuro al termine della competizione europea: continuare con il doppio incarico sembra poco fattibile e il Mondiale casalingo potrebbe essere una sfida interessante, da preparare con calma ma che, appunto, non precluderebbe il suo lavoro al CSKA, dato che le gare ufficiali saranno pressochè inesistenti per due anni.

LA FORMAZIONE TIPO – (4-2-3-1): Akinfeev, Smolnikov, Schennikov, Neudsteder, Ignashevich, Denisov, Glushakov, Samedov, Mamaev, Shirokov, Dzyuba.

PROSPETTIVE EUROPEE – L’obiettivo dichiarato è quello di passare il girone, poi si vedrà. Questa rosa, seppur non eccelsa, sembra in grado di raggiungere gli ottavi, e magari anche qualcosa in più. Sarà però imprescindibile pensare partita per partita: nel 2012 partì benissimo e non passò nemmeno i gironi, nel 2008 il contrario. È nella natura russa, per cui fare previsioni su questa nazionale è praticamente impossibile.