Zeman, sicuramente per l’ultima volta (almeno in stagione, poi si vedrà: si parla, in Svizzera, di un contatto con il Bari) incontra i giornalisti nella sala stampa dello stadio di Cornaredo, nell’imminenza del viaggio alla volta di Zurigo, per la finale di Coppa svizzera. Di seguito le sue principali dichiarazioni: “Si tratta di una finale, logico che ci tengano tutti. Ho giocato partite più importanti in carriera, ma vincere avrebbe un significato particolare: siamo la squadra meno esperta, con meno valori, e meno possibilità economiche. Non credo che avremo cali di concentrazione, anche se, ovviamente, era la salvezza l’obbiettivo più importante: tutti dovrebbero essere entusiasti, carichi e pronti a fare questo secondo passo dopo la salvezza; se fossimo retrocessi, credo che sarebbe stato tutto più difficile. Ce l’andremo a giocare: di fronte abbiamo una squadra che ha davanti una possibilità di andare in Europa, e che vorrà provare a fare bella figura nel proprio stadio, davanti a tanti tifosi.”
Riguardo all’avversario di domenica, il tecnico si è espresso in questi termini: “Se lo Zurigo è retrocesso è perché non si è espresso ad alti livelli: credo che per loro sarà difficile ritrovarsi all’ultima partita. Lo ribadisco: noi dobbiamo fare la nostra partita, indipendentemente dalle loro difficoltà, e dovremo giocare il nostro calcio, farlo bene e, in questo modo, avremo qualche possibilità di farcela; se invece proveremo ad adattarci al loro gioco, no. So che ci sono stati problemi con i loro tifosi dopo la retrocessione, ma non sarà un problema per noi: dobbiamo limitarci a pensare alla partita, e giocare a calcio. Sulla formazione, Sabbatini è a disposizione, di voglia ne ha: vedremo domani e domenica.”
“Mi chiedete se sono attratto da un’eventuale avventura europea? Mi sono già trovato ad affrontare sfide di alto livello, e sono stato sconfitto per errori arbitrali. La strada per la finale? Siamo arrivati con merito, passando turni che dovevamo passare. Contro il Lucerna, ritengo che sia stata una partita tra squadre di uguale valore, anche se loro sono arrivati terzi. E questa è la dimostrazione di quanto sia equilibrato questo campionato: in finale di Coppa ci sono la squadra retrocessa, e quella che l’ha preceduta di un punto; le ultime quattro sono rimaste racchiuse in quattro punti. A parte le prime due, che si sono staccate, le altre, per me, si equivalgono.”
Sulla stagione e sul suo futuro professionale, il boemo ha risposto così: “A Lugano sono stato molto bene, nonostante abbia sofferto sul campo. Se si poteva soffrire di meno, con questo gruppo di giocatori? Non ve lo vengo certo a dire adesso. Col presidente ci incontreremo dopo la finale, per parlare del futuro.”