Jasmin Repesa accetta la vittoria ma come al solito è trasparente nell’ammettere le difficoltà dei suoi:
“Complimenti ai ragazzi, era importante vincere, è l’unica cosa che conta. Abbiamo vinto ma non giocato bene. Abbiamo giocato con troppo cuore, troppa emotività. Quando si gioca così, difficile che esca un prodotto di qualità. Capisco che sono i Playoff e qualcuno è emotivo, ma controllare i sentimenti è una cosa molto importante per un atleta.
Bene la difesa nel quarto quarto. Attacco altalenante, disastro a rimbalzo difensivo nelle prime battute.
I ragazzi avevano una gran voglia di giocare tutti assieme e vincere. Decisiva la nostra energia, sia qui che a Venezia in gara-4.
Cerella cambia il ritmo della partita, lui è il responsabile di questo aspetto. Tutti dobbiamo prendere buoni tiri, non solo lui. Se non si prendono quei tiri salta tutto il piano tattico. L’unica cosa che gli rimprovero è che restava avanti a esultare invece che tornare in difesa. Si festeggia a fine partita, è maturo e capisce sicuramente queste cose.
Ognuno deve lavorare su sé stesso: si cresce, è l’unica strada. Dobbiamo essere consapevoli che Milano è una piazza in cui bisogna tollerare la pressione, è una città che ti fa diventare un professionista.
Se teniamo gli avversari sotto i 70 punti a partita possiamo vincere lo scudetto. Se controlleremo il ritmo di gioco ce la faremo.”
Walter De Raffaele è soddisfatto a tratti del gioco di Venezia ma non nasconde una profonda delusione. Le sue parole:
“Credo che abbiamo disputato un partita solida per 35 minuti, alternando molto le difese, e un ottimo terzo quarto. Un paio di possessi sbagliati hanno consentito a Milano di punirci con quelle due triple di Cerella.
Abbiamo fatto molte cose buone, non sono bastate per vincere. La partita era importante contro una squadra che è riuscita con merito a portare a casa il punto sapendo di tale importanza.
Potevamo prenderci l’inerzia più volte, abbiamo purtroppo fallito in questo.
Ci rendiamo conto che la serie è abbordabile quindi, ma c’è gran rammarico. Ci sono mancate le giocate importanti e c’è stato qualche tiro sbagliato di troppo. Abbiamo la percezione di potercela giocare alla pari in ogni caso.
Le mancanze in attacco non sono solo colpa di Pargo, nel secondo tempo abbiamo fatto qualche forzatura di troppo, e gli errori li hanno fatti tutti nonostante il tentativo di aprire il campo fosse riuscito.
Dobbiamo ripartire dalla convinzione che ce la stiamo giocando alla pari senza timore. Giocare ogni due giorni è un innegabile vantaggio per Milano, ma la differenza non è solo fisica: bisogna liberare la mente dopo queste due sconfitte, sono ottimista che si possa ribaltare la situazione.”