Editoriali

Special United

Manca soltanto l’ufficialità ma José Mourinho, per le prossime tre stagioni, sarà il nuovo allenatore del Manchester United. Una formazione che ha appena vinto un trofeo nazionale ma viene da una stagione a dir poco deludente, guidata da un van Gaal che non ha subito guidare nemmeno al quarto posto una squadra che ha speso 335 milioni di euro sul mercato nelle ultime due stagioni. Niente Champions League quindi per i Red Devils, Mourinho dovrà quindi attendere almeno un anno per tornare sul suo terreno di caccia preferito.

Le voci che si rincorrono sono numerose, tutte abbastanza confuse sia a causa degli Europei che, per forza di cose, ritarderanno leggermente l’inizio vero e proprio del mercato, sia perché l’investitura ufficiale dell’ex allenatore dell’Inter ancora non è arrivata. In primis restano dubbi sul vice allenatore: Giggs potrebbe lasciare dopo tanti anni a Manchester, o magari potrebbe restare nello staff con un ruolo differente da quello di secondo. Si rincorrono anche voci difficilmente realizzabili come quella che vorrebbe Zlatan Ibrahimović nel doppio ruolo giocatore/vice allenatore: è possibile che Ibra possa approdare nuovamente alla corte dello Special One ma soltanto come giocatore, specie perché lo svedese non ha mai giocato in Premier League e ha il profilo giusto per fare da dominatore assoluto in quel di Manchester, ma non credo onestamente che Mourinho voglia una presenza così ingombrante sia nello spogliatoio che nel suo staff.

Con 250 milioni di euro di budget per il mercato, lo United si candida a essere protagonista assoluto di quest’estate, specie perché Mourinho ha in mente una sorta di rivoluzione totale, un’operazione simile a quella adottata da Mancini con l’Inter l’anno scorso. Cambiare tra i dieci e dodici uomini in rosa non è mai facile, specie perché arriveranno tanti protagonisti (magari proprio quel Pogba lasciato andare a cuor leggero) e qualcuno dovrà lasciare: vedi Mata che non ha mai convinto Mourinho nemmeno quando erano insieme al Chelsea, oppure Darmian e Fellaini, entrambi a rischio cessione. Il nativo di Setubal, tra l’altro, potrebbe fare spesa in Italia e, in particolare, dalla sponda nerazzurra di Milano: Miranda e Murillo sono obiettivi dichiarati e almeno uno dei due potrebbe arrivare, così come è nota la stima del portoghese nei confronti di Mauro Icardi, capitano e cardine del progetto nerazzurro che, però, davanti a un’offerta molto alta potrebbe partire.

Vincere la Premier League non sarà l’unico obiettivo dei Red Devils nella prossima stagione: c’è anche quell’Europa League che Mourinho ha vinto solo una volta (col Porto nel 2003) a fare gola, un’occasione perfetta per presentarsi davanti ai suoi nuovi tifosi, quelli che più di una volta ha fatto piangere quando sedeva sulla panchina del Chelsea.

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Alessandro Lelli