Lugano, Zeman: “Ci vuole più coraggio”
È uno Zeman soddisfatto a metà, quello che incontriamo sul campo di Vaduz, tra i tifosi locali in festa per la salvezza matematica: “Un punto importante, che ci consente di continuare a sperare nella salvezza: mercoledì, contro il San Gallo, dipenderà soprattutto da noi: dovremo giocare diversamente da oggi, però. L’infortunio a Sabbatini è stato un brutto colpo per me, che ho vissuto a Pescara il dramma della morte in campo di Morosini. Al rientro negli spogliatoi i giocatori erano tutti bianchi in volto. Fortunatamente, le conseguenze non sono state gravi, nonostante abbia perso conoscenza per qualche minuto. Ai calciatori, nell’intervallo, ho detto che dovevamo giocare anche per Sabbatini. Il Lugano, purtroppo, è una squadra inesperta, e anche oggi lo ha dimostrato: tirare dalla distanza, in modo velleitario, con tre compagni liberi ai quali provare a passare palla per giocarla, è segno di assoluta mancanza di tranquillità. La tensione non ci ha fatto giocare: per fortuna, anche il Vaduz aveva paura di perdere, e non ne ha approfittato. Possiamo, dobbiamo fare meglio mercoledì sera, per salvarci.”
Urbano, salutandoci prima di entrare negli spogliatoi, parla di punto guadagnato: “Loro hanno sbagliato un rigore, e colpito una traversa. Visto anche quello che è successo a Jonathan (Sabbatini ndr) un ottimo punto, che ci consente mercoledì di giocarci la salvezza in casa. Va bene così, per ora.” ci dice prima di allontanarsi per la doccia.
Raggiante Mirco Salvi, autore di una parata decisiva su Sadiku: “L’ho guardato, avevo dietro i tifosi che mi incitavano, e ho pensato che era fondamentale prenderlo. Lui si è avvicinato, ho avuto l’impressione che lo avrebbe piazzato sulla destra. Ho resistito all’istinto di gettarmi prima, ho aspettato di vedere il pallone partire, e mi sono buttato. Una grande soddisfazione: ora mercoledì ci aspetta una partita fondamentale, che vale tutta la stagione.”
A proposito di Sabbatini, il medico del Lugano dottor Ferdinando Battistella, al microfono di Nicolò Casolini della RSI, ha confermato che l’infortunio subito dal centrocampista uruguagio è meno grave di quanto fosse sembrato negli istanti successivi al terribile scontro con il compagno di squadra e connazionale Malvino: “Ha subito un colpo che ha avuto il medesimo effetto di un knock-out pugilistico. Ha preso una ginocchiata da Malvino, perdendo conoscenza, ma quando è uscito dal campo era perfettamente cosciente e vigile. Riconosceva le persone e non aveva nessun apparente deficit. Certo, è stato impressionante vedere tutto quel sangue, e il giocatore esanime al suolo per alcuni istanti: tuttavia, la macchia ematica che avete visto era dovuta al labbro rotto”. Il giocatore, che ha subito una commozione cerebrale, ha dovuto farsi applicare anche quattro punti di sutura al labbro. Ricoverato per precauzione all’ospedale di San Gallo, verrà dimesso domani.